I luoghi della cultura aperti anche la sera: le visite notturne al Museo regionale di Aidone

Testa di Ade
Un’importante iniziativa che amplia l’offerta complessiva del Parco archeologico di Morgantina e della Villa Romana del Casale, anch’essi aperti durante le ore notturne. Dal 14 agosto e fino al 25 ottobre, il Museo regionale di Aidone apre alle visite serali, tutti i venerdì, sabato e domenica fino alle 22.00 (con chiusura alle 23.00).
«L’educazione alla cultura – dice Alberto Samonà, assessore dei beni culturali e dell’Identità Siciliana – si realizza anche attraverso una maggiore elasticità nell’offerta. Il Governo Musumeci, che è stato pioniere a livello nazionale nella riapertura dei luoghi della cultura sta compiendo un grande sforzo organizzativo per ampliare l’offerta turistico-culturale adeguandola ad una domanda sempre più interessata a coniugare il piacere di cogliere gli aspetti ambientali dell’Isola con il desiderio di godere a pieno del patrimonio storico e culturale dell’Isola. Il Museo di Aidone aperto durante le ore notturne completa, in tal senso, l’offerta complessiva del Parco che già sin dalle scorse settimane aveva aperto la Villa Romana del Casale ad un pubblico numeroso ed entusiasta».
Il museo è ubicato nel centro storico di Aidone. La sede museale è l'ex Convento dei Padri Cappuccini, realizzato tra il 1611 ed il 1613 sotto la reggenza di Padre Gregorio da Castrogiovanni. Si accede al museo dalla chiesa di San Francesco, la cui navata è in parte utilizzata come sala per le conferenze. Dalla stessa, attraveso una rampa di scala, si raggiunge la cripta.
l museo illustra la storia di Morgantina dall'età del bronzo all'età romano-repubblicana. Il sito di Morgantina fu abitato fin dalla preistoria. I resti più antichi finora noti di un abitato sono stati ritrovati sul colle della Cittadella e risalgono al XIII secolo a. C., periodo in cui la zona centrale della Sicilia, secondo la tradizione storica, fu occupata dai Morgeti, popolazione proveniente dal continente, alla quale Morgantina deve probabilmente il nome. Sempre sullo stesso colle, i coloni calcidesi arrivati dalla piana di Leontinoi, fondarono il loro insediamento urbano.
Nel 459 a. C. l'abitato venne assediato e distrutto dai Siculi di Ducezio. Intorno alla metà del V secolo a.C. la nuova città sorse nella vicina Serra Orlando con un impianto urbanistico ortogonale tipico delle città greche di nuova fondazione di cui restano poche tracce. A partire dal IV secolo a.C. si ha la fase più conosciuta e meglio documentata della città. Nel III secolo, soprattutto durante il regno di Ierone, la città crebbe in floridezza, come si evince dai resti degli edifici monumentali di quell'epoca. La risistemazione dell'agorà, dopo la distruzione del 211 a. C., e l'esistenza di edifici databili fino al 50 a. C. circa, documentano la fase romana della città che successivamente, in età romano-imperiale, scomparve a causa di un progressivo abbandono.
La raccolta dei materiali esposti proviene dagli scavi condotti, a partire dagli anni '50, dalla Missione Americana delle Università di Princeton e Virginia e dalle Soprintendenze di Siracusa, Agrigento ed Enna. L'ordinamento nelle sale espositivo è cronologico e tematico.
«L’educazione alla cultura – dice Alberto Samonà, assessore dei beni culturali e dell’Identità Siciliana – si realizza anche attraverso una maggiore elasticità nell’offerta. Il Governo Musumeci, che è stato pioniere a livello nazionale nella riapertura dei luoghi della cultura sta compiendo un grande sforzo organizzativo per ampliare l’offerta turistico-culturale adeguandola ad una domanda sempre più interessata a coniugare il piacere di cogliere gli aspetti ambientali dell’Isola con il desiderio di godere a pieno del patrimonio storico e culturale dell’Isola. Il Museo di Aidone aperto durante le ore notturne completa, in tal senso, l’offerta complessiva del Parco che già sin dalle scorse settimane aveva aperto la Villa Romana del Casale ad un pubblico numeroso ed entusiasta».
Il museo è ubicato nel centro storico di Aidone. La sede museale è l'ex Convento dei Padri Cappuccini, realizzato tra il 1611 ed il 1613 sotto la reggenza di Padre Gregorio da Castrogiovanni. Si accede al museo dalla chiesa di San Francesco, la cui navata è in parte utilizzata come sala per le conferenze. Dalla stessa, attraveso una rampa di scala, si raggiunge la cripta.
l museo illustra la storia di Morgantina dall'età del bronzo all'età romano-repubblicana. Il sito di Morgantina fu abitato fin dalla preistoria. I resti più antichi finora noti di un abitato sono stati ritrovati sul colle della Cittadella e risalgono al XIII secolo a. C., periodo in cui la zona centrale della Sicilia, secondo la tradizione storica, fu occupata dai Morgeti, popolazione proveniente dal continente, alla quale Morgantina deve probabilmente il nome. Sempre sullo stesso colle, i coloni calcidesi arrivati dalla piana di Leontinoi, fondarono il loro insediamento urbano.
Nel 459 a. C. l'abitato venne assediato e distrutto dai Siculi di Ducezio. Intorno alla metà del V secolo a.C. la nuova città sorse nella vicina Serra Orlando con un impianto urbanistico ortogonale tipico delle città greche di nuova fondazione di cui restano poche tracce. A partire dal IV secolo a.C. si ha la fase più conosciuta e meglio documentata della città. Nel III secolo, soprattutto durante il regno di Ierone, la città crebbe in floridezza, come si evince dai resti degli edifici monumentali di quell'epoca. La risistemazione dell'agorà, dopo la distruzione del 211 a. C., e l'esistenza di edifici databili fino al 50 a. C. circa, documentano la fase romana della città che successivamente, in età romano-imperiale, scomparve a causa di un progressivo abbandono.
La raccolta dei materiali esposti proviene dagli scavi condotti, a partire dagli anni '50, dalla Missione Americana delle Università di Princeton e Virginia e dalle Soprintendenze di Siracusa, Agrigento ed Enna. L'ordinamento nelle sale espositivo è cronologico e tematico.
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