I luoghi da non perdere a Catania con "Le Vie dei Tesori": tra terme, grotte e terrazze
Le Terme della Rotonda, a Catania
"Melior de cinere surgo", ovvero "Rinasco dalle ceneri ancor più bella". Catania è così, come la fenice che trattiene l’iscrizione incisa sulla Porta Garibaldi, a simbolo di una popolazione che, instancabile, ha continuato a ricostruire la propria città sulle ceneri della precedente. Simbolo di una nuova rinascita.
Le Vie dei Tesori ritornano per il sesto anno a Catania, per cinque weekend da sabato 7 ottobre a domenica 5 novembre (sempre solo sabato e domenica).
In occasione del festival aprono eccezionalmente due antichi complessi termali, ma anche chiese dimenticate, palazzi nobiliari, collezioni private, e una serie di esperienze nella natura, a contatto con gli animali, sulla lava e nei giardini.
La manifestazione torna sulla scia del bel successo dello scorso anno, quando ha raccolto quasi 17 mila presenze, visitatori che hanno amato parecchio palazzo Scuderi Libertini, ma anche il nero Castello Ursino che ha aperto fossato e corte, e il camminamento aereo di San Nicolò l’Arena, oltre al percorso inedito del calzaturificio Ega che conduceva al vicino Teatrino Dusmet.
LE VISITE
Se la città sarà padrona di terme antiche, chiese nascoste, palazzi nobiliari, la provincia sarà una vera immersione nella natura. Le visite partono proprio dalla sede istituzionale per eccellenza, Palazzo degli Elefanti che cela affreschi settecenteschi, decorazioni barocche e opere d’arte.
Molto attesi i due antichi complessi termali nel cuore della città: le Terme dell’Indirizzo, resti di un complesso romano probabilmente del II secolo; e le Terme della Rotonda individuate dal principe di Biscari sotto una chiesa bizantina e l’Istituto Ardizzone Gioeni con il suo chiostro neogotico e una chiesetta con strani mosaici, ma anche il giardino inedito che si visiterà per la prima volta, come annunciato dal suo commissario straordinario, Salvo Paladino.
Un’altra bella sorpresa (tra le esperienze) sarà la chiesa della Santissima Trinità che è quasi sempre chiusa: su un sottofondo di organo e violino, un gioiello settecentesco con una cantoria che farà innamorare. E il santuario di Santa Maria dell’Aiuto che custodisce un’icona della Madonna con il Bambino creduta miracolosa e scampata al terremoto.
Un luogo inedito è anche il Polo tattile multimediale dove sono ricostruiti i monumenti – dal Colosseo a Stonehenge per dirne solo due – tutti da toccare.
Ci saranno cinque weekend per scendere nelle cavità formate dalla lava sotto la città, a partire dalla grotta Petralia che apre soltanto in questa occasione, salvata com’è stata dalla proprietaria della casa che la nasconde nelle sue fondamenta; poi grotta dell’Amenano o entrare alla Società Storica Catanese (che conoscono solo i cittadini e neanche tutti) dove si scoprirà la “stanza dei re” con documenti dal 1816 al dopoguerra.
Dalla chiesa di Santa Maria di Gesù che è uno scrigno di preziose opere d’arte, non perdete la Madonna con bambino di Antonello Gagini e il trittico di Antonello da Saliba. Il Bastione degli Infetti voluto da Carlo V, quest’anno ospiterà (il sabato pomeriggio) una visita animata che racconterà Catania nell’arco di due secoli, dal 1492, anno della cacciata degli ebrei al sisma del 1693.
Ritorna il castello Ursino costruito da Federico II che ha resistito ad ogni calamità e si visita il nuovo allestimento multimediale di cui è stato dotato il Museo Vincenzo Bellini. Le mani d’oro: quelle dei pupari storici, i Fratelli Napoli che apriranno il loro laboratorio; di mastro Alfredo Guglielmino che alla bottega Cartura ha creato un Cartour di impalpabili delicatezze di carta.
Alla Cappella Bonajuto vi parleranno di come Houel ne subì il fascino bizantino, nella cripta di Sant’Euplio, la storia del martire cristiano; poi palazzo Asmundo di Gisira divenuto un albergo di charme, e il Palazzo della Cultura restaurato.
Si potranno di nuovo ammirare i rimandi sfacciati al Rinascimento fiorentino di Palazzo Scuderi Libertini, il sito più visto della scorsa edizione, ma superò di poco l’ex industria delle calzature EGA, 850 metri quadrati, su tre livelli in stile Decò, che nasconde una bellissima sorpresa, 105 gradini e Terrazza Agata, un belvedere affacciato sulla città con un panorama mozzafiato accompagnato da scatti sulla festa di sant’Agata.
LE ESPERIENZE
Eccoci alle esperienze, punto di forza del festival, un modo per riprendersi lo spazio, dedicando tempo a se stessi. Magari scoprendo che sull’Etna c’è Gjmàla, un allevamento di dromedari e che questi “camelidi” non si sentono affatto stranieri.
I funghi giapponesi Shiitake coltivati tra i trucioli di castagno nelle grotte laviche – che l’anno scorso furono una delle novità del festival – sono cresciuti e danno ricovero alle api (un progetto straordinario che unisce la sostenibilità al benessere, lo firma Basilio Busà): vi faranno assaggiare sia il miele che la marmellata e la birra di castagne.
Da Montatagrande, a Trecastagni vi spiegheranno che accarezzare due asinelle crea una sensazione di benessere, ma potrete anche fare la conoscenza con la “raccoglitrice” e narratrice di nocciole di Linguaglossa. Che magari potrebbero finire per accompagnare le rame di Napoli, i prelibati dolcetti catanesi protagonisti di uno showcooking speziato.
Non basta? Ecco il sogno d’arte di Carmelo e Ileana Mendola, artisti e scultori, padre e figlia che hanno creato una casa-museo che è un Bignami dell’arte e della cultura del secolo scorso. E una personale su Giusto Sucato arricchisce il programma del Parco delle Meraviglie di San Giovanni La Punta.
Si andrà per mare veleggiando e guardando Ognina; si partirà dal cantiere Rodolico per raggiungere la foce del torrente Feudo per fare la conoscenza (se si è fortunati) con il rospo Discoglosso che nel nome ricorda Harry Potter; e si potrà scoprire un angolo di paradiso sulla lava (il Parco Paternò) a Sant’Agata Li Battiati.
Non bisogna perdere il percorso sensoriale tra le vigne urbane etnee che vengono a fatica sottratte al cemento: in periferia ecco la storia di Etna Urban Winery. O l’altro viaggio profumato a Pedara dove l’azienda Due Palmenti si occupa di erbe aromatiche.
COME PARTECIPARE
Per partecipare a Le Vie dei Tesori basta acquistare il coupon per l’ingresso con visita guidata sul sito web o negli infopoint allestiti durante il Festival in ogni città.
Un coupon da 18 euro è valido per 10 visite, da 10 euro per 4 visite e da 3 euro è valido per un singolo ingresso. Per le passeggiate è previsto un coupon da 6 euro. Per le esperienze, i coupon sono di valore variabile. Consigliata la prenotazione on line.
I coupon multingresso sono validi solo per le visite nei luoghi di Catania e Acireale e non per le passeggiate, per le esperienze e per tutte le altre attività.
A chi prenota viene inviata per mail una pagina con un codice QR con giorno/orario di prenotazione da mostrare all’ingresso dei luoghi sul proprio smartphone o stampata. In alternativa, ci si può presentare all’ingresso dei luoghi mostrando la pagina con il codice QR ricevuta via mail al momento dell’acquisto, ma si entrerà solo se ci sono posti disponibili.
I coupon non sono personali e possono essere utilizzati da più visitatori, anche simultaneamente e in posti diversi, fino a esaurimento del loro valore. Nei luoghi disponibili solo ticket da 3 euro.
Le Vie dei Tesori ritornano per il sesto anno a Catania, per cinque weekend da sabato 7 ottobre a domenica 5 novembre (sempre solo sabato e domenica).
In occasione del festival aprono eccezionalmente due antichi complessi termali, ma anche chiese dimenticate, palazzi nobiliari, collezioni private, e una serie di esperienze nella natura, a contatto con gli animali, sulla lava e nei giardini.
La manifestazione torna sulla scia del bel successo dello scorso anno, quando ha raccolto quasi 17 mila presenze, visitatori che hanno amato parecchio palazzo Scuderi Libertini, ma anche il nero Castello Ursino che ha aperto fossato e corte, e il camminamento aereo di San Nicolò l’Arena, oltre al percorso inedito del calzaturificio Ega che conduceva al vicino Teatrino Dusmet.
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Tutti luoghi che quest’anno ritornano trionfanti e si uniscono ad altri 16, per comporre un programma inedito, completato da una trentina di esperienze (soprattutto nella natura) imperdibili.LE VISITE
Se la città sarà padrona di terme antiche, chiese nascoste, palazzi nobiliari, la provincia sarà una vera immersione nella natura. Le visite partono proprio dalla sede istituzionale per eccellenza, Palazzo degli Elefanti che cela affreschi settecenteschi, decorazioni barocche e opere d’arte.
Molto attesi i due antichi complessi termali nel cuore della città: le Terme dell’Indirizzo, resti di un complesso romano probabilmente del II secolo; e le Terme della Rotonda individuate dal principe di Biscari sotto una chiesa bizantina e l’Istituto Ardizzone Gioeni con il suo chiostro neogotico e una chiesetta con strani mosaici, ma anche il giardino inedito che si visiterà per la prima volta, come annunciato dal suo commissario straordinario, Salvo Paladino.
Un’altra bella sorpresa (tra le esperienze) sarà la chiesa della Santissima Trinità che è quasi sempre chiusa: su un sottofondo di organo e violino, un gioiello settecentesco con una cantoria che farà innamorare. E il santuario di Santa Maria dell’Aiuto che custodisce un’icona della Madonna con il Bambino creduta miracolosa e scampata al terremoto.
Un luogo inedito è anche il Polo tattile multimediale dove sono ricostruiti i monumenti – dal Colosseo a Stonehenge per dirne solo due – tutti da toccare.
Ci saranno cinque weekend per scendere nelle cavità formate dalla lava sotto la città, a partire dalla grotta Petralia che apre soltanto in questa occasione, salvata com’è stata dalla proprietaria della casa che la nasconde nelle sue fondamenta; poi grotta dell’Amenano o entrare alla Società Storica Catanese (che conoscono solo i cittadini e neanche tutti) dove si scoprirà la “stanza dei re” con documenti dal 1816 al dopoguerra.
Dalla chiesa di Santa Maria di Gesù che è uno scrigno di preziose opere d’arte, non perdete la Madonna con bambino di Antonello Gagini e il trittico di Antonello da Saliba. Il Bastione degli Infetti voluto da Carlo V, quest’anno ospiterà (il sabato pomeriggio) una visita animata che racconterà Catania nell’arco di due secoli, dal 1492, anno della cacciata degli ebrei al sisma del 1693.
Ritorna il castello Ursino costruito da Federico II che ha resistito ad ogni calamità e si visita il nuovo allestimento multimediale di cui è stato dotato il Museo Vincenzo Bellini. Le mani d’oro: quelle dei pupari storici, i Fratelli Napoli che apriranno il loro laboratorio; di mastro Alfredo Guglielmino che alla bottega Cartura ha creato un Cartour di impalpabili delicatezze di carta.
Alla Cappella Bonajuto vi parleranno di come Houel ne subì il fascino bizantino, nella cripta di Sant’Euplio, la storia del martire cristiano; poi palazzo Asmundo di Gisira divenuto un albergo di charme, e il Palazzo della Cultura restaurato.
Si potranno di nuovo ammirare i rimandi sfacciati al Rinascimento fiorentino di Palazzo Scuderi Libertini, il sito più visto della scorsa edizione, ma superò di poco l’ex industria delle calzature EGA, 850 metri quadrati, su tre livelli in stile Decò, che nasconde una bellissima sorpresa, 105 gradini e Terrazza Agata, un belvedere affacciato sulla città con un panorama mozzafiato accompagnato da scatti sulla festa di sant’Agata.
LE ESPERIENZE
Eccoci alle esperienze, punto di forza del festival, un modo per riprendersi lo spazio, dedicando tempo a se stessi. Magari scoprendo che sull’Etna c’è Gjmàla, un allevamento di dromedari e che questi “camelidi” non si sentono affatto stranieri.
I funghi giapponesi Shiitake coltivati tra i trucioli di castagno nelle grotte laviche – che l’anno scorso furono una delle novità del festival – sono cresciuti e danno ricovero alle api (un progetto straordinario che unisce la sostenibilità al benessere, lo firma Basilio Busà): vi faranno assaggiare sia il miele che la marmellata e la birra di castagne.
Da Montatagrande, a Trecastagni vi spiegheranno che accarezzare due asinelle crea una sensazione di benessere, ma potrete anche fare la conoscenza con la “raccoglitrice” e narratrice di nocciole di Linguaglossa. Che magari potrebbero finire per accompagnare le rame di Napoli, i prelibati dolcetti catanesi protagonisti di uno showcooking speziato.
Non basta? Ecco il sogno d’arte di Carmelo e Ileana Mendola, artisti e scultori, padre e figlia che hanno creato una casa-museo che è un Bignami dell’arte e della cultura del secolo scorso. E una personale su Giusto Sucato arricchisce il programma del Parco delle Meraviglie di San Giovanni La Punta.
Si andrà per mare veleggiando e guardando Ognina; si partirà dal cantiere Rodolico per raggiungere la foce del torrente Feudo per fare la conoscenza (se si è fortunati) con il rospo Discoglosso che nel nome ricorda Harry Potter; e si potrà scoprire un angolo di paradiso sulla lava (il Parco Paternò) a Sant’Agata Li Battiati.
Non bisogna perdere il percorso sensoriale tra le vigne urbane etnee che vengono a fatica sottratte al cemento: in periferia ecco la storia di Etna Urban Winery. O l’altro viaggio profumato a Pedara dove l’azienda Due Palmenti si occupa di erbe aromatiche.
COME PARTECIPARE
Per partecipare a Le Vie dei Tesori basta acquistare il coupon per l’ingresso con visita guidata sul sito web o negli infopoint allestiti durante il Festival in ogni città.
Un coupon da 18 euro è valido per 10 visite, da 10 euro per 4 visite e da 3 euro è valido per un singolo ingresso. Per le passeggiate è previsto un coupon da 6 euro. Per le esperienze, i coupon sono di valore variabile. Consigliata la prenotazione on line.
I coupon multingresso sono validi solo per le visite nei luoghi di Catania e Acireale e non per le passeggiate, per le esperienze e per tutte le altre attività.
A chi prenota viene inviata per mail una pagina con un codice QR con giorno/orario di prenotazione da mostrare all’ingresso dei luoghi sul proprio smartphone o stampata. In alternativa, ci si può presentare all’ingresso dei luoghi mostrando la pagina con il codice QR ricevuta via mail al momento dell’acquisto, ma si entrerà solo se ci sono posti disponibili.
I coupon non sono personali e possono essere utilizzati da più visitatori, anche simultaneamente e in posti diversi, fino a esaurimento del loro valore. Nei luoghi disponibili solo ticket da 3 euro.
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