"I giovani salveranno l'Italia": il primo libro del movimento Senso Comune
Il movimento Senso Comune presenta il suo primo libro distribuito da Mondadori, dal titolo "I giovani salveranno l'Italia", a cura di Samuele Mazzolini, frutto della collaborazione di 13 giovani autori per la casa editrice Imprimatur.
A discuterne, insieme agli autori Marcello Gisondi, ricercatore all'Università della Svizzera Italiana e Stefano Poggi, dottorando all’Istituto Universitario Europeo di Fiesole saranno Giuseppe Carlino, referente territoriale di Senso Comune Agrigento, Francesco Campanella, presidente di Associazione 99%, il regista Nico Bonomolo e il professore Pasquale Hamel, direttore del Museo del Risorgimento di Palermo.
"Da troppo tempo - scrivono nel loro Manifesto - il Libretto Amaranto, e in misura sempre più arrogante, i punti nevralgici del Paese sono stati occupati da oligarchie politiche, industriali e finanziare che hanno distrutto il tessuto sociale ed economico del nostro paese, privando progressivamente il popolo italiano della piena realizzazione della propria intelligenza e del godimento di un benessere e di una sicurezza generalizzati". Lavoro, Salute, Trasporti, secondo gli autori, sono da ridisegnare ponendo fine ai tentativi di fuga dalla precarietà e dal senso di impotenza ma soprattutto di abbandono da parte di uno Stato che "non agisce secondo le necessità e i bisogni del popolo italiano”.
A discuterne, insieme agli autori Marcello Gisondi, ricercatore all'Università della Svizzera Italiana e Stefano Poggi, dottorando all’Istituto Universitario Europeo di Fiesole saranno Giuseppe Carlino, referente territoriale di Senso Comune Agrigento, Francesco Campanella, presidente di Associazione 99%, il regista Nico Bonomolo e il professore Pasquale Hamel, direttore del Museo del Risorgimento di Palermo.
"Da troppo tempo - scrivono nel loro Manifesto - il Libretto Amaranto, e in misura sempre più arrogante, i punti nevralgici del Paese sono stati occupati da oligarchie politiche, industriali e finanziare che hanno distrutto il tessuto sociale ed economico del nostro paese, privando progressivamente il popolo italiano della piena realizzazione della propria intelligenza e del godimento di un benessere e di una sicurezza generalizzati". Lavoro, Salute, Trasporti, secondo gli autori, sono da ridisegnare ponendo fine ai tentativi di fuga dalla precarietà e dal senso di impotenza ma soprattutto di abbandono da parte di uno Stato che "non agisce secondo le necessità e i bisogni del popolo italiano”.
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