"FrancOPEN" allo Spazio Averna: Antonio Rezza racconta l'uomo e le sue perversioni
Antonio Rezza
Un piccolo grande progetto che getta le basi per una nuova proposta artistica dei Cantieri Culturali Alla Zisa.
Tre serate da non perdere con "FrancOPEN", la nuova rassegna di Spazio Franco in collaborazione con Averna Spazio Open, e la curatela di Giuseppe Provinzano, che propone per la prima volta tre appuntamenti estivi en plein air, all’insegna dei diversi linguaggi del teatro contemporaneo: dall’arte alla performance, dall’umorismo al teatro di narrazione.
Si comincia sabato 20 luglio, alle 21.30, con "Pitecus" lo spettacolo di e con Antonio Rezza e Flavia Mastrella che analizza il rapporto tra l’uomo e le sue perversioni.
Lo spettacolo racconta le storie di tanti personaggi, un andirivieni di gente che vive in un microcosmo disordinato.
Laureati, sfaticati, giovani e disperati alla ricerca di un'occasione che ne accresca le tasche e la fama, pluridecorati alla moralità che speculano sulle disgrazie altrui, vecchi in cerca di un’identità che li aiuti ad ammazzare il tempo prima che il tempo ammazzi loro.
Stracci di realtà si susseguono senza filo conduttore, sublimi cattiverie rendono comici ed aggressivi anche argomenti delicati.
Non esistono rappresentazioni positive, ognuno si accontenta, tutti si sentono vittime, lavorano per nascondersi, comprano sentimenti e dignità, non amano, creano piattume e disservizio.
I personaggi sono brutti somaticamente ed interiormente, sprigionano qualunquismo a pieni pori, sprofondano nell’anonimato ma, grazie al loro narcisismo, sono convinti di essere originali, contemporanei e, nei casi più sfacciati, avanguardisti.
Parlano un dialetto misto, sono molto colorati, si muovono nervosi e, attraverso la recitazione, assumono forme mitiche e caricaturali, quasi fumettistiche.
Questi personaggi parlano un dialetto frastagliato e tronco, si muovono nervosetti, fanno capolino dalle fessure e dai buchi dei vasi di stoffa variopinti, i menti e le capoccette pensanti spuntano e si alternano dalle sete, dalle reti e dalla juta dando il senso di quartieri popolari affollati dove il gioco e la fantasia alzano il vessillo dell’incomprensione media.
Il quadro di scena è la scenografia mista al costume, ogni storia ha il suo habitat, ogni personaggio un corpetto diverso e mortificato.
Quadri di scena a cura di Flavia Mastrella, assistente alla creazione: Massimo Camilli, tecnica: Daria Grispino. Organizzazione generale: Stefania Saltarelli, macchinista: Andrea Zanarini , sartoria: Nennella.
Una produzione: Rezzamastrella TSI La Fabbrica dell’Attore Teatro Vascello.
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