"Fra i vicoli e le piazze del Seicento": le passeggiate alla scoperta di Acireale tra miti e leggende

In occasione de "Le Vie dei Tesori" (leggi l'articolo di approfondimento) un appuntamento alla scoperta di Acireale, con una passeggiata dal titolo "Fra i vicoli e le piazze del Seicento", in programma nei weekend dal 13 al 29 settembre.
Un percorso alla scoperta di Aci seicentesca, dove a ogni angolo o piazza corrisponde un aneddoto, una storia o una leggenda: si parte da piazza Duomo e si imbocca corso Savoia, dove si ergeva l’antico e primo ospedale demolito nel 1811 che ospitava nel 1751 la Ruota per i neonati abbandonati.
Poi via Alliotta con le sue scalinate, via Atanasia con i resti dei bombardamenti, via Santo Stefano, cuore della prima Aquileia. Da lì si attraversa via Cavour e si percorre via Alessi (sede dell’Opera dei pupi di don Mariano Macrì, che qui cercò ricovero dopo il terremoto di Messina del 1908), si entra in piazza Alfio Grassi nata dopo l’abbattimento dell’antico Fondaco, per scoprire Palazzo Finocchiaro e il basamento che forse faceva parte delle antiche mura della città.
Quindi via Geremia, con l’omonimo palazzo settecentesco, piazza San Giuseppe (dove verrà raccontata la storia del vescovo di Catania Branciforti che dovette fuggire e si rifugiò ad Aci) e attraverso numerose strade si arriva alla chiesa di San Martino (l’antica dogana) per scoprire infine la chiesa di San Francesco di Paola (l’antica porta Catania), Santa Maria dell’Itria o Odigitria patrona della Sicilia, la chiesa di Santa Maria degli Agonizzanti, luogo dove passavano l’ultima notte i condannati a morte, assistiti dalla Compagnia dei Bianchi.
Un percorso alla scoperta di Aci seicentesca, dove a ogni angolo o piazza corrisponde un aneddoto, una storia o una leggenda: si parte da piazza Duomo e si imbocca corso Savoia, dove si ergeva l’antico e primo ospedale demolito nel 1811 che ospitava nel 1751 la Ruota per i neonati abbandonati.
Poi via Alliotta con le sue scalinate, via Atanasia con i resti dei bombardamenti, via Santo Stefano, cuore della prima Aquileia. Da lì si attraversa via Cavour e si percorre via Alessi (sede dell’Opera dei pupi di don Mariano Macrì, che qui cercò ricovero dopo il terremoto di Messina del 1908), si entra in piazza Alfio Grassi nata dopo l’abbattimento dell’antico Fondaco, per scoprire Palazzo Finocchiaro e il basamento che forse faceva parte delle antiche mura della città.
Quindi via Geremia, con l’omonimo palazzo settecentesco, piazza San Giuseppe (dove verrà raccontata la storia del vescovo di Catania Branciforti che dovette fuggire e si rifugiò ad Aci) e attraverso numerose strade si arriva alla chiesa di San Martino (l’antica dogana) per scoprire infine la chiesa di San Francesco di Paola (l’antica porta Catania), Santa Maria dell’Itria o Odigitria patrona della Sicilia, la chiesa di Santa Maria degli Agonizzanti, luogo dove passavano l’ultima notte i condannati a morte, assistiti dalla Compagnia dei Bianchi.
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