Gusto e tradizione: la "XXX Sagra della Vastedda" a Torretta

Torna a Torretta per la sua trentesima edizione la Sagra della Vastedda, focaccia condita con olio d'annata, sale, pepe, caciocavallo e ricotta, accompagnata da un buon sorso di vino, che quest'anno si arricchisce anche della bellezza del Presepe Vivente.
La sagra si svolge nella centrale via Roma, ai piedi del Santuario, sotto lo sguardo dell'artistico simulacro di Maria Santissima Immacolata, esposto solennemente sul sagrato.
Ogni anno in una cappella della piccola chiesa Santa Maria Maggiore ad “nives”, si svolge la novena in onore della Madonna, al termine della quale il prezioso simulacro è trasferito nel Santuario della Madonna delle Grazie dove viene celebrata in forma solenne la festività dell’8 dicembre.
La Vastedda. Focaccia di pane condita con olio d'annata, sale, pepe, caciocavallo e ricotta. La tradizione vuole che il giorno dell'Immacolata, i giovani ziti (fidanzati), portassero le vastedde alla prorpria zita (fidanzata") ed a tutto il parintatu (parenti) in ceste di vimini, foderate con tovaglie ricamate. I forni a pietra sono a lavoro dalle prime ore della notte, per non mancare all'appuntamento e per fornire le vastedde calde fin dalle prime ore dell'alba.
Da questi forni in passato si diffondeva per le viuzze del borgo contadino, l'abbaniu (annuncio), come un canto arabo, cavuri cavuri e va cuonza (caldi caldi e vai a condirli), penetrava i muri delle modeste case contadine e svegliava quanti dovevano prepararsi ad affrontare una giornata di sana fatica nei campi.
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