"Due uomini, due civiltà": la storia del missionario Giovan Battista Sidoti in scena allo Spasimo
Micha Van Hoecke nel ruolo di Arai
Una storia di coraggio, amore per la conoscenza e legame alla propria fede: allo Spasimo di Palermo va in scena “Due uomini, due civiltà”, uno spettacolo che racconta la storia del missionario palermitano Giovan Battista Sidoti, in programma sabato 22 e domenica 23 giugno alle 21.
La sua non è una storia di religioni in contrasto, popoli in guerra o dominazione religiosa, ma il racconto di un uomo di coraggio e fede che ha cercato un incontro tra due popoli distanti. Partito da solo in missione per il lontano e allora sconosciuto Oriente, subì il martirio in Giappone nel 1715.
Il suo fervente cristianesimo diventa oggi un’opera teatrale scritta dalla giornalista Annamaria Waldmüller Volpi, prodotto dalla famiglia Volpi col Patrocinio del Comune di Palermo, dell’Ambasciata del Giappone in Italia e della Fondazione Italia Giappone, per la regia e le musiche di Mariano Bauduin, le scene di Nicola Rubertelli e i costumi di Marianna Carbone.
Protagonisti dello spettacolo sono Sidoti ed il maestro confuciano Arai, rispettivamente interpretati da Mario Zucca e Micha Van Hoecke, assieme a Paolo Romano nel ruolo di narratore, Patrizia Spinosi e Lello Giulivo nel ruolo dei due servitori (Haru e Chosuke) che Sidoti converte, violando i divieti che l’avrebbero lasciato in vita.
Lo spettacolo parla di una storia antica ma declinata con linguaggio contemporaneo, che mescola recitazione, canto e danza nei vari stili dal kabuki agli orientalismi barocchi della Commedia dell’arte.
La sua non è una storia di religioni in contrasto, popoli in guerra o dominazione religiosa, ma il racconto di un uomo di coraggio e fede che ha cercato un incontro tra due popoli distanti. Partito da solo in missione per il lontano e allora sconosciuto Oriente, subì il martirio in Giappone nel 1715.
Il suo fervente cristianesimo diventa oggi un’opera teatrale scritta dalla giornalista Annamaria Waldmüller Volpi, prodotto dalla famiglia Volpi col Patrocinio del Comune di Palermo, dell’Ambasciata del Giappone in Italia e della Fondazione Italia Giappone, per la regia e le musiche di Mariano Bauduin, le scene di Nicola Rubertelli e i costumi di Marianna Carbone.
Protagonisti dello spettacolo sono Sidoti ed il maestro confuciano Arai, rispettivamente interpretati da Mario Zucca e Micha Van Hoecke, assieme a Paolo Romano nel ruolo di narratore, Patrizia Spinosi e Lello Giulivo nel ruolo dei due servitori (Haru e Chosuke) che Sidoti converte, violando i divieti che l’avrebbero lasciato in vita.
Lo spettacolo parla di una storia antica ma declinata con linguaggio contemporaneo, che mescola recitazione, canto e danza nei vari stili dal kabuki agli orientalismi barocchi della Commedia dell’arte.
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