Dove le nobildonne si prendevano cura delle partorienti: visite alla Cappella delle Dame di Palermo

La Cappella delle Dame di Palermo
Terrazze, campanili, chiese sconosciute, palazzi privati, giardini, ex fabbriche, manifatture artigiane: sono 130 quest’anno i luoghi che il Festival "Le Vie dei Tesori" apre nei cinque weekend compresi tra il 5 ottobre e il 4 novembre a Palermo, la città Capitale della Cultura 2018 dove la manifestazione è nata nel 2006 e dove è giunta alla sua dodicesima edizione.
La città si trasforma così in un museo diffuso e narrato, intrecciando storia, arte, mistero e natura, grazie alla rete costituita da oltre cento tra istituzioni, associazioni, partner.
Nello splendido Oratorio delle Dame, detto anche del Giardinello, si riunivano le donne caritatevoli di nobile casato che fondarono nel 1595 la Congregazione segreta delle Dame dell’Aspettazione del Parto della Vergine, esistente ancor oggi.
Mogli e figlie di famiglie patrizie si raccoglievano in preghiera, ma davano anche aiuto concreto – e continuano a farlo a distanza di oltre quattro secoli – per assistere le partorienti disagiate dello storico mandamento dell’Albergheria.
All’esterno si scorge un bel portale barocco in pietra di billiemi, con un medaglione col monogramma mariano. Superata la soglia, la scoperta di un luogo dove sembra che il tempo si sia fermato. Nella cappella barocca, un tripudio di affreschi di Pietro Grano, marmi mischi e originali decorazioni pittoriche inserite in un apparato di finte architetture e trompe l’oeil.
La visita ha una durata di 20 minuti ed è parzialmente accessibile ai disabili.
La città si trasforma così in un museo diffuso e narrato, intrecciando storia, arte, mistero e natura, grazie alla rete costituita da oltre cento tra istituzioni, associazioni, partner.
Nello splendido Oratorio delle Dame, detto anche del Giardinello, si riunivano le donne caritatevoli di nobile casato che fondarono nel 1595 la Congregazione segreta delle Dame dell’Aspettazione del Parto della Vergine, esistente ancor oggi.
Mogli e figlie di famiglie patrizie si raccoglievano in preghiera, ma davano anche aiuto concreto – e continuano a farlo a distanza di oltre quattro secoli – per assistere le partorienti disagiate dello storico mandamento dell’Albergheria.
All’esterno si scorge un bel portale barocco in pietra di billiemi, con un medaglione col monogramma mariano. Superata la soglia, la scoperta di un luogo dove sembra che il tempo si sia fermato. Nella cappella barocca, un tripudio di affreschi di Pietro Grano, marmi mischi e originali decorazioni pittoriche inserite in un apparato di finte architetture e trompe l’oeil.
La visita ha una durata di 20 minuti ed è parzialmente accessibile ai disabili.
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