Dipinti, sontuosi arredi, preziose pergamene: visite alla Sagrestia monumentale della Cattedrale di Catania

La Cattedrale di Sant'Agata di Catania
I camminamenti segreti da cui le suore guardavano senza essere viste; le cappelle inedite e i saloni aperti di rado di un luogo invece conosciutissimo come è la cattedrale di sant'Agata; tre complessi termali che affondano negli anni antichi: sarà un viaggio dall͛alto e dal basso, quello che "Le Vie dei Tesori" condurrà nel cuore antico di Catania.
Dal 19 ottobre al 4 novembre, per tre weekend, la manifestazione racconterà alla sua maniera 32 luoghi scelti con cura certosina con la collaborazione di tutte le istituzioni e di privati e realtà d'eccellenza della città, rintracciando siti che saranno una scoperta anche per gli stessi catanesi.
Ogni venerdì e sabato all’interno della Cattedrale di Sant’Agata si potrà visitare la splendida Sagrestia Monumentale con il Sacrario capitolare, uno scrigno che custodiva una raccolta di preziose pergamene.
Documenti con importanti privilegi e concessioni di sovrani, molti dei quali perduti a causa di un incendio che scoppiò nel 1657. Altri si salvarono e furono poi trasferiti all'interno dell’Archivio Storico Diocesano.
I locali vennero ricostruiti e resistettero alla furia devastatrice del terremoto del 1693. Occhio a un affresco di età barocca che rappresenta l’eruzione dell’Etna del 1669, dipinto da Giacinto Platania. Da ammirare altre pregevoli opere d’arte, paramenti, tappezzerie, il settecentesco armadio.
La visita ha una durata di 15 minuti ed è accessibile ai disabili.
Dal 19 ottobre al 4 novembre, per tre weekend, la manifestazione racconterà alla sua maniera 32 luoghi scelti con cura certosina con la collaborazione di tutte le istituzioni e di privati e realtà d'eccellenza della città, rintracciando siti che saranno una scoperta anche per gli stessi catanesi.
Ogni venerdì e sabato all’interno della Cattedrale di Sant’Agata si potrà visitare la splendida Sagrestia Monumentale con il Sacrario capitolare, uno scrigno che custodiva una raccolta di preziose pergamene.
Documenti con importanti privilegi e concessioni di sovrani, molti dei quali perduti a causa di un incendio che scoppiò nel 1657. Altri si salvarono e furono poi trasferiti all'interno dell’Archivio Storico Diocesano.
I locali vennero ricostruiti e resistettero alla furia devastatrice del terremoto del 1693. Occhio a un affresco di età barocca che rappresenta l’eruzione dell’Etna del 1669, dipinto da Giacinto Platania. Da ammirare altre pregevoli opere d’arte, paramenti, tappezzerie, il settecentesco armadio.
La visita ha una durata di 15 minuti ed è accessibile ai disabili.
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