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Dionisiache 2020: al teatro antico di Segesta Edoardo Siravo in "Prometeo"

  • Dionisiache 2020
  • Teatro Antico di Segesta - Calatafimi-Segesta (Tp)
  • 24 agosto 2020 (evento concluso)
  • 19.45
  • 25 euro (intero), 21 euro (ridotto), 22 euro (congiunti intero), 19,50 (congiunti ridotto), 17 euro (ridotto plus)
  • Biglietti acquistabili online. Info sul sito delle Dionisiache e ai numeri 0924 1912533 o 388 9590892
Balarm
La redazione

L'attore Edoardo Siravo

Prometeo è il dio amico degli uomini e loro benefattore, il Titano che li favorisce dando loro il fuoco contro il volere di Zeus. Il fuoco significa il sapere e Zeus rappresenta lo status quo, la situazione dominante dell’Occidente attuale.

Prometeo «colui che riflette prima», il Titano che ama il genere umano, altro non è se non la metafora d’una lotta inesausta, identica a se stessa nell’apparente trascorrere del tempo: lotta contro il potere dei pochi. Ed è questo il segreto che Prometeo ha carpito ai numi: senza il fuoco della conoscenza lo sfruttato è il miglior alleato dello sfruttatore, perché non ha coscienza dei diritti.

Lo spettacolo tratto da Eschilo, con l'adattamento e regia di Patrick Rossi Castaldi, è in scena al teatro antico di Segesta lunedì 24 agosto alle 19.45. In scena Edoardo Siravo, Silvia Siravo, Ruben Rigillo, Alessandro D'Ambrosi e Gabriella Casali.

Prometeo non è un solo mito, è un modo d’essere dell’uomo nella storia di tutti i tempi. Come un passero intrappolato, piuttosto che vivere in gabbia si rompe le ali contro le sbarre per riconquistare la libertà di volare, così l’uomo sfida le imposizioni e mette in gioco la vita, se il potere prova a imporgli un’ideologia di annientamento della sua libertà di scelta. 

La scintilla del fuoco, da Prometeo sottratto all’egoismo degli dèi, accende una luce in un mondo popolato da esseri confusi e atterriti, che si aggirano «simili a larve di sogni», sulla terra desolata, e li guida verso una vita più consona alla loro dignità di uomini. Egli è dunque il fiero eroe ribelle alla tirranide, dotato di una fede incrollabile nell’uomo.

Una condizione senz'altro riconducibile alla nostra attuale in cui anche ciascuno di noi, forse confuso e spaventato, dovrà portare con sé la fiaccola del fuoco sacro della conoscenza per non essere mai asservito al potere, ma sempre artefice del proprio destino.
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