Dalle montagne al mare, uno spettacolo per gli occhi: visita al Campanile di San Giuseppe Cafasso

Il campanile di San Giuseppe Cafasso a Palermo
Terrazze, campanili, chiese sconosciute, palazzi privati, giardini, ex fabbriche, manifatture artigiane: sono 130 quest’anno i luoghi che il Festival "Le Vie dei Tesori" apre nei cinque weekend compresi tra il 5 ottobre e il 4 novembre a Palermo, la città Capitale della Cultura 2018 dove la manifestazione è nata nel 2006 e dove è giunta alla sua dodicesima edizione.
La città si trasforma così in un museo diffuso e narrato, intrecciando storia, arte, mistero e natura, grazie alla rete costituita da oltre cento tra istituzioni, associazioni, partner.
Da lassù si poteva dominare tutta la città che “contava”: le cupole e il chiostro di San Giovanni degli Eremiti, la Cattedrale, il Palazzo dei Normanni, la Villa d’Orleans, piazza Indipendenza. Cambiando prospettiva, la veduta si estendeva fino al Cassaro basso e da lì verso il mare. Oggi come allora. Il luogo è angusto e di sacrificato approdo: un campanile. Ma una volta arrivati in cima, la fatica viene ricompensata da un panorama che lascia senza fiato.
Il campanile di San Giuseppe Cafasso risale alla seconda metà del Settecento. La chiesa annessa apparteneva alla Congregazione benedettina olivetana e fu costruita accanto al monastero edificato poco prima. Elevata a parrocchia nel 1953, poiché era ubicata di fronte al carcere femminile, fu dedicata al sacerdote san Giuseppe Cafasso, patrono dei carcerati.
La visita ha una durata di 15 minuti e non accessibile ai disabili.
La città si trasforma così in un museo diffuso e narrato, intrecciando storia, arte, mistero e natura, grazie alla rete costituita da oltre cento tra istituzioni, associazioni, partner.
Da lassù si poteva dominare tutta la città che “contava”: le cupole e il chiostro di San Giovanni degli Eremiti, la Cattedrale, il Palazzo dei Normanni, la Villa d’Orleans, piazza Indipendenza. Cambiando prospettiva, la veduta si estendeva fino al Cassaro basso e da lì verso il mare. Oggi come allora. Il luogo è angusto e di sacrificato approdo: un campanile. Ma una volta arrivati in cima, la fatica viene ricompensata da un panorama che lascia senza fiato.
Il campanile di San Giuseppe Cafasso risale alla seconda metà del Settecento. La chiesa annessa apparteneva alla Congregazione benedettina olivetana e fu costruita accanto al monastero edificato poco prima. Elevata a parrocchia nel 1953, poiché era ubicata di fronte al carcere femminile, fu dedicata al sacerdote san Giuseppe Cafasso, patrono dei carcerati.
La visita ha una durata di 15 minuti e non accessibile ai disabili.
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