Dalla chiesa al campanile sul percorso delle monache: le visite alla Chiesa di San Giuseppe di Scicli

La Chiesa di San Giuseppe a Scicli
Secondo l'Unesco Scicli è "un capolavoro del genio creativo umano dell’età tardo-barocca". Solenne e accogliente insieme, è un inno alla qualità della vita. Tra le meraviglie della città "Le Vie dei Tesori", a Scicli per la sua seconda edizione, nei weekend dal 4 al 20 ottobre, propone un viaggio in tredici tappe, denso di echi storici e letterari. Chiese barocche, palazzi sontuosi, musei.
A inizio ‘900 Scicli perse il convento delle Benedettine per far posto al Municipio. Restò solo la chiesa di San Giovanni Evangelista, i cui lavori iniziarono nel 1760 diretti da Fra’ Alberto Maria di San Giovanni Battista, particolare figura di carmelitano architetto. L’attuale chiesa si deve alle donazioni della devota Donna Giovanna Di Stefano, baronessa di Donnabruna.
Seguendo l’antico percorso delle monache, ci si può affacciare dalle gelosie coperte da una grata, per osservare la navata da una posizione laterale; salendo ancora, si supera l’organo ottocentesco e si sale al campanile, arrivando alle antiche campane. Da quassù il panorama è straordinario. La chiesa conserva un dipinto spagnolo del XVII secolo, il Cristo di Burgos, chiamato dalla gente “il Cristo con la gonna” per via della lunga veste sacerdotale
A Scicli sono 13 i siti aperti al pubblico (guarda qui tutti i luoghi). La visita ha una durata di 30 minuti e non è accessibile ai disabili.
A inizio ‘900 Scicli perse il convento delle Benedettine per far posto al Municipio. Restò solo la chiesa di San Giovanni Evangelista, i cui lavori iniziarono nel 1760 diretti da Fra’ Alberto Maria di San Giovanni Battista, particolare figura di carmelitano architetto. L’attuale chiesa si deve alle donazioni della devota Donna Giovanna Di Stefano, baronessa di Donnabruna.
Seguendo l’antico percorso delle monache, ci si può affacciare dalle gelosie coperte da una grata, per osservare la navata da una posizione laterale; salendo ancora, si supera l’organo ottocentesco e si sale al campanile, arrivando alle antiche campane. Da quassù il panorama è straordinario. La chiesa conserva un dipinto spagnolo del XVII secolo, il Cristo di Burgos, chiamato dalla gente “il Cristo con la gonna” per via della lunga veste sacerdotale
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