Dai quadri macabri alle mummie delle Catacombe: a Palermo la collettiva "Mors in fabula"

La mostra/teatro "Mors in fabula" mette in scena la morte che, con la sfera spettacolare ha già un legame intrinseco, a cominciare dai teatri anatomici fino alla ritualità popolare che scandisce e condisce l'evento della dipartita.
La sede palermitana dell'associazione L'arca degli esposti, in via Dante 25, espone dal 18 gennaio all'8 febbraio, la mostra collettiva inserita nell'omonima manifestazione "Mors in fabula: convegno, mostra, performance, spettacolo", anch'essa a cura di Eliana Urbano Raimondi e Ivan Cenzi.
In esposizione, opere di Stefano Bessoni, Cesare Inzerillo, Sergio Padovani, Francesco Viscuso.
Una selezione di lavori rappresentativi delle varie declinazioni del tema: dalle scenografiche sculture di Cesare Inzerillo, ironico omaggio alle mummie delle Catacombe dei Cappuccini, o dai collage postmoderni e pop-surreali di Francesco Viscuso, fino ai dipinti macabro/fiabeschi di Sergio Padovani e alle illustrazioni di Stefano Bessoni, materializzatesi nei fantocci usati per i suoi film/wunderkammer a passo uno che trovano nell'anatomia la loro prima linfa.
Ecco tornare il cinema e il teatro che, come la camera delle meraviglie, accolgono tutte le arti, tante quanti i disparati mezzi espressivi di cui la mostra è contenitore: cornice perfetta per uno spettacolo nello spettacolo, quale la rivisitazione di "Cruci e Nuci" di Giuseppe Tarantino, ambientata in una lirica e funambolica notte del Giorno dei Morti, che avrà luogo nelle sale espositive.
La sede palermitana dell'associazione L'arca degli esposti, in via Dante 25, espone dal 18 gennaio all'8 febbraio, la mostra collettiva inserita nell'omonima manifestazione "Mors in fabula: convegno, mostra, performance, spettacolo", anch'essa a cura di Eliana Urbano Raimondi e Ivan Cenzi.
In esposizione, opere di Stefano Bessoni, Cesare Inzerillo, Sergio Padovani, Francesco Viscuso.
Una selezione di lavori rappresentativi delle varie declinazioni del tema: dalle scenografiche sculture di Cesare Inzerillo, ironico omaggio alle mummie delle Catacombe dei Cappuccini, o dai collage postmoderni e pop-surreali di Francesco Viscuso, fino ai dipinti macabro/fiabeschi di Sergio Padovani e alle illustrazioni di Stefano Bessoni, materializzatesi nei fantocci usati per i suoi film/wunderkammer a passo uno che trovano nell'anatomia la loro prima linfa.
Ecco tornare il cinema e il teatro che, come la camera delle meraviglie, accolgono tutte le arti, tante quanti i disparati mezzi espressivi di cui la mostra è contenitore: cornice perfetta per uno spettacolo nello spettacolo, quale la rivisitazione di "Cruci e Nuci" di Giuseppe Tarantino, ambientata in una lirica e funambolica notte del Giorno dei Morti, che avrà luogo nelle sale espositive.
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