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Da romanzo a recital: a Segesta l'intensa "storia di una capinera" per le Dionisiache

Balarm
La redazione

Micaela De Grandi

Tratto dall'omonimo romanzo epistolare di Giovanni Verga e con la riduzione teatrale curata da Rosario Minardi, Banned Theatre presenta Storia di una capinera, un recital/mise en espace intenso e coinvolgente, stilizzato ed onirico ma al tempo stesso vibrante di passione. 

Lo spettacolo, per la regia di Valentina Ferrante e Micaela De Grandi, va in scena al Teatro Antico di Segesta venerdì 21 agosto alle 19.45. Sul palco Giovanna Criscuolo, Micaela De Grandi, Valentina Ferrante, Federico Fiorenza e Massimiliano Geraci.

Quando Giovanni Verga vide una piccola capinera, rinchiusa in gabbia, lasciarsi morire per aver perduto la sua libertà, trasse ispirazione per raccontare la propria “storia della capinera”. Maria, giovane novizia, come un uccellino ferito si vede privata della sua vita e della sua libertà, quando, allontanatasi momentaneamente dal convento a causa di un'epidemia di colera, assapora l'amore verso l'amico di famiglia Nino e per questo motivo viene costretta dalla sua matrigna a tornare tra le sue consorelle e a prendere i voti.

Morirà pazza nei sotterranei del convento, dopo il tocco freddo di quelle forbici che le recisero i capelli, con quell'amore in corpo per il suo Nino, che avrà già sposato sua sorella Giuditta, sempre per volere dell'algida matrigna.

È un romanzo che si snoda nelle lettere che Maria indirizza all'amica fidata Marianna, dove racconta la scoperta di questi suoi nuovi sentimenti per Nino e tutto il suo dolore per aver dovuto rinunciare alla vita. È anche una sentita denuncia alla condizione delle donne nella società siciliana dell'800, dove dignità e libertà venivano regolarmente calpestate in un contesto familiare che imponeva loro ogni scelta di vita.
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