Con le torce dentro il museo "Pietro Griffo": la performance (in notturna) ad Agrigento
"L'anello del passato" di Marco Savatteri
Lo scorso anno era stata una felice sorpresa.
Raccontare il Museo Griffo partendo dalla suggestione dei suoi reperti, purché possano narrare una storia, partendo da solide basi scientifiche.
Esperimento molto riuscito, con moltissimi visitatori che avevano scoperto in notturna la collezione del museo archeologico. Tanto che viene riproposto, sempre al Museo, aperto straordinariamente in notturna, e con la stessa formula.
Venerdì 28 e sabato 29 giugno torna in scena "L’anello dal passato", progetto nato dalla collaborazione tra il responsabile del Griffo, Giuseppe Avenia e il regista Marco Savatteri, su impulso del direttore del Parco, Roberto Sciarratta, e con la consulenza scientifica dell’archeologa Donatella Mangione.
Un’esperienza immersiva che diventa opera teatrale inedita, ispirata totalmente al Museo, legata alla suggestione del delicato "anello di Teano", tra i pezzi più belli del Griffo.
La storia è struggente, narra di una madre, della giovane figlia morta, del loro amore immenso e di un dolore inimmaginabile, tutto in un disegno delicatissimo in oro.
Puntando la luce verso alcune vetrine, si "attiva" un racconto – in 12 diversi capitoli - che partirà dai singoli reperti, e si srotolerà in un unico percorso tra passato e presente, seguendo una finestra temporale misurata da una clessidra.
E il luogo, attraverso il racconto di chi lo vive e ama ogni giorno.
«Bisogna intercettare nuovi pubblici, anche i bambini che saranno il nostro pubblico di domani – spiegano il direttore del Parco, Roberto Sciarratta e il responsabile del Museo, Giuseppe Avenia –, adeguando il nostro modo di comunicare. Il Parco si conferma ancora una volta, laboratorio di idee e fucina di innovazione».
«Ho scritto quest’opera immersiva tutta d’un fiato – ha detto il regista Marco Savatteri - con il contributo di tutti gli artisti della compagnia, perché sono rimasto folgorato dalla storia di Teano. Girate con me la clessidra del tempo per capire quanta vita sprigioni il passato».
Lo spettacolo è prodotto dalla Savatteri Produzioni su commissione del Parco archeologico e paesaggistico della Valle dei Templi. Si intrecceranno storie teatralizzate, una per ogni reperto, tra dialoghi comici e canzoni oniriche, passato e presente per giungere alla storia dell’anello di Teano.
Raccontare il Museo Griffo partendo dalla suggestione dei suoi reperti, purché possano narrare una storia, partendo da solide basi scientifiche.
Esperimento molto riuscito, con moltissimi visitatori che avevano scoperto in notturna la collezione del museo archeologico. Tanto che viene riproposto, sempre al Museo, aperto straordinariamente in notturna, e con la stessa formula.
Venerdì 28 e sabato 29 giugno torna in scena "L’anello dal passato", progetto nato dalla collaborazione tra il responsabile del Griffo, Giuseppe Avenia e il regista Marco Savatteri, su impulso del direttore del Parco, Roberto Sciarratta, e con la consulenza scientifica dell’archeologa Donatella Mangione.
Un’esperienza immersiva che diventa opera teatrale inedita, ispirata totalmente al Museo, legata alla suggestione del delicato "anello di Teano", tra i pezzi più belli del Griffo.
La storia è struggente, narra di una madre, della giovane figlia morta, del loro amore immenso e di un dolore inimmaginabile, tutto in un disegno delicatissimo in oro.
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Ai visitatori – divisi in gruppi da 25 persone, dalle 21.00 all'23.30 di notte, ogni 15 minuti – vengono consegnate delle torce per illuminare il percorso nel museo immerso nel buio.Puntando la luce verso alcune vetrine, si "attiva" un racconto – in 12 diversi capitoli - che partirà dai singoli reperti, e si srotolerà in un unico percorso tra passato e presente, seguendo una finestra temporale misurata da una clessidra.
E il luogo, attraverso il racconto di chi lo vive e ama ogni giorno.
«Bisogna intercettare nuovi pubblici, anche i bambini che saranno il nostro pubblico di domani – spiegano il direttore del Parco, Roberto Sciarratta e il responsabile del Museo, Giuseppe Avenia –, adeguando il nostro modo di comunicare. Il Parco si conferma ancora una volta, laboratorio di idee e fucina di innovazione».
«Ho scritto quest’opera immersiva tutta d’un fiato – ha detto il regista Marco Savatteri - con il contributo di tutti gli artisti della compagnia, perché sono rimasto folgorato dalla storia di Teano. Girate con me la clessidra del tempo per capire quanta vita sprigioni il passato».
Lo spettacolo è prodotto dalla Savatteri Produzioni su commissione del Parco archeologico e paesaggistico della Valle dei Templi. Si intrecceranno storie teatralizzate, una per ogni reperto, tra dialoghi comici e canzoni oniriche, passato e presente per giungere alla storia dell’anello di Teano.
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