Collage, video, sculture: Ignazio Mortellaro all'Orto Botanico con "E già sono deserto"

Il Calidarium dell’Orto Botanico ospita "E già sono deserto", la mostra personale dell’artista Ignazio Mortellaro, dal 10 ottobre al 4 novembre: si tratta del quarto appuntamento del progetto Radiceterna Arte e Ambiente, un evento collaterale di Manifesta.
Il progetto è di Valentina Bruschi, Ignazio Mortellaro, Vittorio Rappa ed Eveline Wüthrich: come dichiarato nel titolo della mostra, preso da un verso del poeta Giuseppe Ungaretti, l’artista si propone di "oggettivare" il termine "deserto", inteso come paesaggio, luogo dell’estrema atomizzazione, spazio uido e libero, la cui mutevolezza lo rende labirinto "dove non ci sono scale da salire, né porte da forzare, né faticosi corridoi da percorrere, né muri che ti vietano il passo" (I due re e i due labirinti, "L’Aleph" di Jorge Luis Borges).
Riferimenti letterari e geografici che diventano metafora di una riflessione sul tempo e le sue molteplici forme e dimensioni.
Con questa idea in mente, Ignazio Mortellaro ha realizzato una nuova serie di lavori pensati appositamente per questo particolare luogo espositivo: una serie di collage fotografici, sculture in bronzo e ottone e un’opera video.
Il progetto è di Valentina Bruschi, Ignazio Mortellaro, Vittorio Rappa ed Eveline Wüthrich: come dichiarato nel titolo della mostra, preso da un verso del poeta Giuseppe Ungaretti, l’artista si propone di "oggettivare" il termine "deserto", inteso come paesaggio, luogo dell’estrema atomizzazione, spazio uido e libero, la cui mutevolezza lo rende labirinto "dove non ci sono scale da salire, né porte da forzare, né faticosi corridoi da percorrere, né muri che ti vietano il passo" (I due re e i due labirinti, "L’Aleph" di Jorge Luis Borges).
Riferimenti letterari e geografici che diventano metafora di una riflessione sul tempo e le sue molteplici forme e dimensioni.
Con questa idea in mente, Ignazio Mortellaro ha realizzato una nuova serie di lavori pensati appositamente per questo particolare luogo espositivo: una serie di collage fotografici, sculture in bronzo e ottone e un’opera video.
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