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Banksy, Iggy Pop e la street art mondiale: nei cinema di Sicilia il film "L'uomo che rubò Banksy"

  • Gaudium, Rouge et Noir, Metropolitan e Tiffany - Palermo - Vedi mappa
  • 12 dicembre 2018 (evento concluso)
  • Da consultare tra gli orari di programmazione dei cinema
  • 4 euro
  • I biglietti si acqustano al botteghino dei cinema
Balarm
La redazione

L'opera di street art che Banksy ha fatto in Palestina

Un film evento arriva anche nei cinema di Palermo e della Sicilia: mercoledì 12 dicembre "L'uomo che rubò Banksy", di Marco Proserpio, è narrato da Iggy Pop.

I cinema: partiamo da Marsala dove il film viene proiettato al Golden, a Palermo si vede al Gaudium, al Metropolitan, al Rouge et Noir e al Tiffany, a Belpasso al The Space, a Catania all'Alfieri, a Messina all'Apollo, all'Iris e all'Uci e infine a San Giovanni La Punta al Cinestar de I Portali.

La proiezione rientra nell’ambito del progetto de "La Grande Arte al Cinema" e il film, che è stato presentato in anteprima al Torino Film Festival nella sezione Festa Mobile, racconta la storia dello sguardo palestinese su un’arte di strada di matrice occidentale e sui messaggi che la Street Art veicola sul muro che separa Israele dalla West Bank.

Ma è anche il racconto della nascita di un mercato parallelo, tanto illegale quanto spettacolare, di opere di Street Art prelevate dalla strada senza il consenso degli artisti.
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Riprese fatte in strada in diversi Paesi sono alternate a interviste fatte ad esperti come giornalisti, professori universitari, galleristi, avvocati e a personaggi chiave del mercato parallelo della Street Art.

Una testimonianza straordinaria che dà voce, per la prima volta, a uno dei protagonisti della vicenda palerstinese: Walid, lasciandogli la possibilità di spiegare la sua scelta di segare, per venderli, i muri offerti da Banksy al popolo palestinese, lasciando decidere al pubblico chi sono i buoni e i cattivi in questa storia, perché, come spesso accade, anche qui è solo una questione di punti di vista.

"L'uomo che rubò Banksy": è il 2007 e Banksy e la sua squadra si introducono nei territori occupati e firmano a modo loro case e muri di cinta. I palestinesi però non gradiscono. Il murale del soldato israeliano che chiede i documenti all'asino li manda su tutte le furie: passi l'essersi introdotto nei territori e l'aver agito senza nemmeno presentarsi alla comunità, ma essere dipinti come asini davanti al resto del mondo è davvero troppo.

A vendicare l'affronto con un occhio al bilancio ci pensano un imprenditore locale, Maikel Canawati, e soprattutto Walid, palestrato taxista del posto. Con un flessibile ad acqua e l'aiuto della comunità, Walid decide di tagliare il muro della discordia. Obiettivo dichiarato: rivenderlo al maggior offerente.

Sono passati diversi anni da allora e l'asta per quel pezzo di muro non si è ancora conclusa: per oltre 100mila dollari una tonnellata di muro di uno degli artisti più celebri è stata trasferita in Scandinavia e ora pensa a volare oltreoceano.

Partendo da alcuni casi concreti di opere finite sul mercato all’insaputa dei loro autori il film affronta tematiche di attualità legate alla comparsa della speculazione nel mercato della Street Art, al diritto d’autore, al confronto tra culture diverse in un’ottica post-coloniale e al recupero di opere percepite come delle vere e proprie sfide tecnologiche anche da restauratori specializzati nello stacco di affreschi rinascimentali.

Il film è di Marco Proserpio, con musica originale di Federico Dragogna, Victor Kwality e Matteo Pansana, è prodotto da Marco Proserpio in collaborazione con Rai Cinema e arriva nelle sale cinematografiche distribuito da Nexo Digital.

La colonna sonora è distribuita da C.A.M. Creazioni Artistiche Musicali S.r.l. una Società del gruppo Sugar, "La Grande Arte al Cinema" è invece un progetto originale esclusivo di Nexo Digital.
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