Angelo Diquattro, Atanasio Giuseppe Elia, Luigi Garofalo: opere in mostra a Ragusa
Particolare dell'opera "Silenzi e voci" di Atanasio Giuseppe Elia
Si inaugura sabato 7 dicembre alle 18.00, al Centro Studi Feliciano Rossitto di Ragusa la mostra di Angelo Diquattro, Atanasio Giuseppe Elia e Luigi Garofalo "Ai confini del visibile", a cura di Andrea Guastella.
Se riprodurre fedelmente il visibile è inutile prima ancora che impossibile, rendere visibile l'invisibile è l'impresa eroica in cui Atanasio Giuseppe Elia, Luigi Galofaro e Angelo Diquattro hanno deciso di lanciarsi.
Immersi in un mondo non ancora distrutto, ma che la sovrabbondanza e l'uso distorto di stimoli visivi ha reso impenetrabile e sfuggente, lo hanno ricreato in una forma in cui i sensi, prima ancora che i pensieri, sono coinvolti integralmente, innescando una modalità di percezione tutt'altro che scontata.
Le opere di Elia, ad esempio, partono dalla fotografia, ma al puro scopo di trasformare in sogni e visioni allucinate scorci piuttosto ordinari.
Nei lavori di Diquattro una nebbia densa, lattiginosa invade profili regolari, come di case, in cui di tanto in tanto si accende una luce.
Le sculture di Galofaro, con la loro tensione irrisolta verso l'alto, sono macchine impossibili per contattare il cielo.
Neppure le dimensioni contano, visto che i lavori più piccoli sembrano espandersi all'infinito, prefigurando sculture ciclopiche, orizzonti sconfinati o creando, come nelle opere di Elia, uno spaesamento in cui il rapporto si rovescia, e il grande si fa lenticolare.
All'inaugurazione intervengono il Presidente del Centro Studi Feliciano Rossitto, Giorgio Chessari, il Sindaco di Ragusa Giuseppe Cassì, gli autori delle opere e il curatore della mostra Andrea Guastella.
La mostra resta aperta tutti i giorni, da sabato 7 dicembre al 23 dicembre, dalle 10.00 alle 12.00 e dalle 16.30 alle 19.00, a ingresso gratuito.
Se riprodurre fedelmente il visibile è inutile prima ancora che impossibile, rendere visibile l'invisibile è l'impresa eroica in cui Atanasio Giuseppe Elia, Luigi Galofaro e Angelo Diquattro hanno deciso di lanciarsi.
Immersi in un mondo non ancora distrutto, ma che la sovrabbondanza e l'uso distorto di stimoli visivi ha reso impenetrabile e sfuggente, lo hanno ricreato in una forma in cui i sensi, prima ancora che i pensieri, sono coinvolti integralmente, innescando una modalità di percezione tutt'altro che scontata.
Le opere di Elia, ad esempio, partono dalla fotografia, ma al puro scopo di trasformare in sogni e visioni allucinate scorci piuttosto ordinari.
Nei lavori di Diquattro una nebbia densa, lattiginosa invade profili regolari, come di case, in cui di tanto in tanto si accende una luce.
Le sculture di Galofaro, con la loro tensione irrisolta verso l'alto, sono macchine impossibili per contattare il cielo.
Neppure le dimensioni contano, visto che i lavori più piccoli sembrano espandersi all'infinito, prefigurando sculture ciclopiche, orizzonti sconfinati o creando, come nelle opere di Elia, uno spaesamento in cui il rapporto si rovescia, e il grande si fa lenticolare.
All'inaugurazione intervengono il Presidente del Centro Studi Feliciano Rossitto, Giorgio Chessari, il Sindaco di Ragusa Giuseppe Cassì, gli autori delle opere e il curatore della mostra Andrea Guastella.
La mostra resta aperta tutti i giorni, da sabato 7 dicembre al 23 dicembre, dalle 10.00 alle 12.00 e dalle 16.30 alle 19.00, a ingresso gratuito.
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