Alla scoperta della dimora fortificata dei vicerè: le visite al Castel Gonzaga di Messina

Castel Gonzaga di Messina
Devastata dal terremoto del 1908 e rinata spezzata, dolente, ma ancora viva. Da quel cataclisma a Messina sono sopravvissuti chiese, ipogei, forti, ville, opere d’arte raccolte nel Museo regionale. Un patrimonio straordinario che, con la terza edizione de "Le Vie dei Tesori", in programma dal 13 al 29 settembre, si mostra ogni weekend con l’orgoglio della sua storia.
Realizzato a metà del XVI secolo, secondo un preciso piano di fortificazione della città, Castel Gonzaga difende l’accesso meridionale all’abitato, pur rimanendo esterno alla possente cinta muraria voluta da Carlo V e realizzata su disegni del Ferramolino dal vicerè Ferrante Gonzaga.
La struttura è a pianta poligonale, lungo il perimetro corre un camminamento antimina di grande suggestione. Era in parte protetto da un fossato in cui, secondo la tradizione, vivevano feroci coccodrilli. Dagli spalti si gode un panorama bellissimo sulla città, il porto e l’intero Stretto.
Durante l’ultima guerra l’edificio mantenne un ruolo strategico come sede della Milmart, sistema di difesa antiaerea. Ben un terzo è destinato a cisterna, è interessante la cappella dove, come si legge su una lapide del 1753, non vigeva il diritto di asilo.
A Messina sono 26 i siti aperti al pubblico (guarda qui tutti i luoghi). La visita ha una durata di 15 minuti e non è accessibile ai disabili. Sono previsti dei pullman su prenotazione il 22 settembre da Palermo a Messina, al costo di 25 euro.
Realizzato a metà del XVI secolo, secondo un preciso piano di fortificazione della città, Castel Gonzaga difende l’accesso meridionale all’abitato, pur rimanendo esterno alla possente cinta muraria voluta da Carlo V e realizzata su disegni del Ferramolino dal vicerè Ferrante Gonzaga.
La struttura è a pianta poligonale, lungo il perimetro corre un camminamento antimina di grande suggestione. Era in parte protetto da un fossato in cui, secondo la tradizione, vivevano feroci coccodrilli. Dagli spalti si gode un panorama bellissimo sulla città, il porto e l’intero Stretto.
Durante l’ultima guerra l’edificio mantenne un ruolo strategico come sede della Milmart, sistema di difesa antiaerea. Ben un terzo è destinato a cisterna, è interessante la cappella dove, come si legge su una lapide del 1753, non vigeva il diritto di asilo.
A Messina sono 26 i siti aperti al pubblico (guarda qui tutti i luoghi). La visita ha una durata di 15 minuti e non è accessibile ai disabili. Sono previsti dei pullman su prenotazione il 22 settembre da Palermo a Messina, al costo di 25 euro.
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