Alla scoperta del bosco di Santa Venera a Carini: l'escursione di ArcheOfficina
Una passeggiata archeologico-naturalista all’interno del bosco di Santa Venera a Carini, in compagnia delle guide escursionistiche AIGAE, esperte del territorio e degli archeologi di ArcheOfficina. È questo il programma dell'escursione organizzata dal Touring Club Italiano e in programma domenica 8 marzo con partenza da piazzale John Lennon, a Palermo.
Il percorso si sviluppa lungo un sentiero di circa 3,5 chilometri con pendenze massime del 15%. Si parte dall’ingresso dell’area boschiva forestale di Santa Venere, dove, dopo poche decine di metri, si trova la necropoli indigena di “Manico di Quarara”. Tra gli alti pini impiantati del 1970, è possibile visitare le sepolture a grotticella con corto dromos (corridoio) datate tra i secoli VIII e III a.C. del vicino insediamento elimo di Monte d’Oro.
Proseguendo per il sentiero che attraversa l’antica metropoli, dopo 600 metri si raggiunge Grotta Bianca, una grande caverna che si affaccia sulla Piana di Partinico e da dove spesso è possibile avvistare l’Aquila del Bonelli che nidifica nei paraggi. Il sentiero prosegue ai margini del vallone di Costa Lavata per circa 1 chilometro per arrivare alla “casa vecchia di Santa Venera” che si trovava lungo la via di collegamento che conduceva dall’antica Hyccara di contrada Sa Nicola all’antica Parthenicum (Partinico).
Sosta all’area attrezzata di Santa Venera per proseguire, poi, lungo il sentiero di risalita che, attraversando la pineta, riporta al punto di partenza. Nella pineta e lungo tutto il percorso proposto, durante il succedersi delle stagioni, è possibile ammirare funghi spontanei, decine di orchidee spontanee ed altre essenze naturali, oltre a incontrare varie specie faunistiche.
Il percorso si sviluppa lungo un sentiero di circa 3,5 chilometri con pendenze massime del 15%. Si parte dall’ingresso dell’area boschiva forestale di Santa Venere, dove, dopo poche decine di metri, si trova la necropoli indigena di “Manico di Quarara”. Tra gli alti pini impiantati del 1970, è possibile visitare le sepolture a grotticella con corto dromos (corridoio) datate tra i secoli VIII e III a.C. del vicino insediamento elimo di Monte d’Oro.
Proseguendo per il sentiero che attraversa l’antica metropoli, dopo 600 metri si raggiunge Grotta Bianca, una grande caverna che si affaccia sulla Piana di Partinico e da dove spesso è possibile avvistare l’Aquila del Bonelli che nidifica nei paraggi. Il sentiero prosegue ai margini del vallone di Costa Lavata per circa 1 chilometro per arrivare alla “casa vecchia di Santa Venera” che si trovava lungo la via di collegamento che conduceva dall’antica Hyccara di contrada Sa Nicola all’antica Parthenicum (Partinico).
Sosta all’area attrezzata di Santa Venera per proseguire, poi, lungo il sentiero di risalita che, attraversando la pineta, riporta al punto di partenza. Nella pineta e lungo tutto il percorso proposto, durante il succedersi delle stagioni, è possibile ammirare funghi spontanei, decine di orchidee spontanee ed altre essenze naturali, oltre a incontrare varie specie faunistiche.
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