"Afriche in esilio": fotografia, teatro e musica ai Cantieri alla Zisa con Monika Bulaj
Monika Bulaj
Un ritratto corale, una mappa visiva e umana dei luoghi di partenza e di arrivo della tratta degli schiavi, dall'Africa al "Nuovo Mondo": Haiti, Cuba, Brasile.
Insieme ai concerti, quest'anno "Sponde Sonore" si arricchisce con lo spettacolo "Afriche in esilio", di e con Monika Bulaj, che si muove con agilità tra fotografia, teatro, musica, antropologia, storia delle religioni e giornalismo.
Lo spettacolo va in scena sabato 20 aprile, alle 21.30, nel Circolo Arci Tavola Tonda ai Cantieri Culturali alla Zisa.
Uno sguardo investigativo e poetico sui legami con la terra d’origine, tramandati nei riti e nella memoria del corpo: alla scoperta delle interazioni degli africani con i popoli indigeni americani, degli spazi del loro incontro e confronto, della solidarietà o del conflitto tra gli ultimi, degli scambi culturali e spirituali, le connessioni, perse o sublimate nei riti.
«Mi ero posta questa domanda - dichiara Monika -: dei due genocidi, degli indigeni americani e degli africani vittime della tratta degli schiavi, perpetrati sistematicamente da secoli, cosa vale la pena raccontare nel mondo moderno, costruito sullo sfruttamento e sul razzismo?».
Ha seguito l'Africa in esilio, sulle rotte dei contrabbandieri del XVI-XIX secolo, ad Haiti, in Brasile, a Cuba e sulle rive del Mediterraneo, oggi fossa comune della fortezza Europa.Autrice, storyteller, esploratrice, parla di identità ed esilio, appartenenza ed esclusione, delle conseguenze sociali di questo doppio olocausto: schiavitù, sfruttamento, fughe, razzismo, povertà, migrazioni, guerre.
Scelta per il TED fellowship e pluri-premiata, all’attività giornalistica e alla collaborazione con numerose testate giornalistiche italiane e internazionali (La Repubblica, Corriere della Sera, Internazionale, National Geographic, The New York Times, Al Jazeera), ha affiancato una costante attività didattica nell’ambito della fotografia. I suoi libri, di reportage letterario e fotografico, sono stati pubblicati da Alinari, Skira, Frassinelli, Electa, Bruno Mondadori, Feltrinelli, Contrasto, National Geographic.
Il suo penultimo libro "Nur. La luce nascosta dell'Afghanistan" è stato scelto da Time come uno dei migliori libri fotografici del 2013. Nel 2014 ha ricevuto il Premio Nazionale Non-violenza.
Insieme ai concerti, quest'anno "Sponde Sonore" si arricchisce con lo spettacolo "Afriche in esilio", di e con Monika Bulaj, che si muove con agilità tra fotografia, teatro, musica, antropologia, storia delle religioni e giornalismo.
Lo spettacolo va in scena sabato 20 aprile, alle 21.30, nel Circolo Arci Tavola Tonda ai Cantieri Culturali alla Zisa.
Uno sguardo investigativo e poetico sui legami con la terra d’origine, tramandati nei riti e nella memoria del corpo: alla scoperta delle interazioni degli africani con i popoli indigeni americani, degli spazi del loro incontro e confronto, della solidarietà o del conflitto tra gli ultimi, degli scambi culturali e spirituali, le connessioni, perse o sublimate nei riti.
«Mi ero posta questa domanda - dichiara Monika -: dei due genocidi, degli indigeni americani e degli africani vittime della tratta degli schiavi, perpetrati sistematicamente da secoli, cosa vale la pena raccontare nel mondo moderno, costruito sullo sfruttamento e sul razzismo?».
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Monika Bulaj, fotografa di fama internazionale, ha lavorato in Benin, Sierra Leone, Sud Sudan, Sudan, Uganda, Etiopia, Rwanda, Egitto, Marocco, Libia.Ha seguito l'Africa in esilio, sulle rotte dei contrabbandieri del XVI-XIX secolo, ad Haiti, in Brasile, a Cuba e sulle rive del Mediterraneo, oggi fossa comune della fortezza Europa.Autrice, storyteller, esploratrice, parla di identità ed esilio, appartenenza ed esclusione, delle conseguenze sociali di questo doppio olocausto: schiavitù, sfruttamento, fughe, razzismo, povertà, migrazioni, guerre.
Scelta per il TED fellowship e pluri-premiata, all’attività giornalistica e alla collaborazione con numerose testate giornalistiche italiane e internazionali (La Repubblica, Corriere della Sera, Internazionale, National Geographic, The New York Times, Al Jazeera), ha affiancato una costante attività didattica nell’ambito della fotografia. I suoi libri, di reportage letterario e fotografico, sono stati pubblicati da Alinari, Skira, Frassinelli, Electa, Bruno Mondadori, Feltrinelli, Contrasto, National Geographic.
Il suo penultimo libro "Nur. La luce nascosta dell'Afghanistan" è stato scelto da Time come uno dei migliori libri fotografici del 2013. Nel 2014 ha ricevuto il Premio Nazionale Non-violenza.
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