Ad Acireale si ripercorre un secolo d'arte siciliana: mostra dedicata all'artista Francesco Patanè
"Acireale, paesaggio urbano" di Francesco Patanè
Ritratti, paesaggi e nature morte caratterizzano la vasta produzione di Francesco Patanè (Acireale 1902 - 1980), artista che ha dedicato la sua vita e la sua opera alla città natale realizzando molte delle pale d'altare o degli affreschi che arricchiscono le chiese della diocesi acese, dalla Cattedrale alla chiesa di San Sebastiano.
Oltre trecento opere selezionate per la singolare antologica esposta ad Acireale alla Galleria Credito Siciliano, narrano la sua attività, stabilendo un dialogo con la città natale dell'artista.
Il Patanè, formato a una severa scuola di classicismo, si lascia, talvolta, conquistare da innovative esperienze, conferendo un coinvolgente fascino alla dolcezza dei suoi colori e soffermandosi su particolari di volti e di siti che esprimono stati d'animo e suggestivi aspetti esistenziali.
I suoi lavori mettono in risalto quella che è stata la situazione artistica siciliana della prima metà del XX secolo, suggerendo l'occasione per una lettura e storicizzazione delle vicende di un pittore che tra gli anni venti e trenta ha subito delle influenze legate al clima nazionale.
Il suo impegno oscilla tra figurazioni dai toni lirici in ritratti, a volte, fuori del tempo, e descrizioni paesaggistiche e di scene di vita. Tra le sue opere si inserisce una diffusa presenza di interventi con tele ed affreschi in vari edifici sacri del territorio di Acireale.
Organizzata e prodotta da NEWL'INK / LSC edition e dalla Fondazione Gruppo Credito Valtellinese, la mostra ideata e voluta da Luca Scandura e curata da Ornella Fazzina e Michele Romano, resterà aperta fino al primo settembre.
L'esposizione sfrutta per la prima volta le potenzialità del digitale, offrendo delle estensioni didattiche tramite i Qr code e la possibilità di virtual tour per un'esperienza immersiva grazie all'app Newl'ink.
Oltre trecento opere selezionate per la singolare antologica esposta ad Acireale alla Galleria Credito Siciliano, narrano la sua attività, stabilendo un dialogo con la città natale dell'artista.
Il Patanè, formato a una severa scuola di classicismo, si lascia, talvolta, conquistare da innovative esperienze, conferendo un coinvolgente fascino alla dolcezza dei suoi colori e soffermandosi su particolari di volti e di siti che esprimono stati d'animo e suggestivi aspetti esistenziali.
I suoi lavori mettono in risalto quella che è stata la situazione artistica siciliana della prima metà del XX secolo, suggerendo l'occasione per una lettura e storicizzazione delle vicende di un pittore che tra gli anni venti e trenta ha subito delle influenze legate al clima nazionale.
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Sia nei dipinti di figura che di paesaggi, l'artista ripercorre un'esperienza di lirica compostezza rappresentativa declinata negli anni, in una sfera sentimentale e domestica dove emerge una dimensione di pura e semplice intimità.Il suo impegno oscilla tra figurazioni dai toni lirici in ritratti, a volte, fuori del tempo, e descrizioni paesaggistiche e di scene di vita. Tra le sue opere si inserisce una diffusa presenza di interventi con tele ed affreschi in vari edifici sacri del territorio di Acireale.
Organizzata e prodotta da NEWL'INK / LSC edition e dalla Fondazione Gruppo Credito Valtellinese, la mostra ideata e voluta da Luca Scandura e curata da Ornella Fazzina e Michele Romano, resterà aperta fino al primo settembre.
L'esposizione sfrutta per la prima volta le potenzialità del digitale, offrendo delle estensioni didattiche tramite i Qr code e la possibilità di virtual tour per un'esperienza immersiva grazie all'app Newl'ink.
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