A Palazzo Sant'Elia l'alfabeto espressivo di Alfonso Leto in 90 opere
Opera "Confine"
Quarant’anni di pittura in novanta "Opere Scelte", la mostra dedicata ad Alfonso Leto, uno degli artisti più originali della generazione italiana contemporanea a Palazzo Sant’Elia dal 24 marzo al 29 aprile.
“Alfonso Leto. Opere scelte 1977-2018” fa parte del grande cartellone di Palermo Capitale Italiana della Cultura 2018 ed è un progetto della Fondazione Orestiadi, in collaborazione con Fondazione Sant’Elia, che porta la firma autorevole di Marco Meneguzzo, docente dell’Accademia di Brera a Milano e autore di un articolato e documentato percorso di studi sugli artisti siciliani del secondo ‘900.
Disegni, pitture, combine-painting, mezzi extra-artistici, oggettuali e d’uso concettuale: l’intero alfabeto espressivo di Alfonso Leto, declinato e composto nell’arco creativo di quarant’anni di attività, è esposto alla Fondazione Sant’Elia per raccontare la versatilità e la ricchezza di tecniche e mezzi espressivi delle quali la pittura è mezzo d’elezione.
Un’indagine, curata da Meneguzzo, che partendo da un’inquadratura storica, consegna alle nuove generazioni una visione d’insieme, complessa ed eterogenea, all’interno di un percorso che – anche quando ricorre ad altri mezzi espressivi – resta comunque fedele a se stesso.
Memoria del passato e senso del futuro, in Alfonso Leto, tessono la trama di un continuum sempre vivificato da una tensione a procedere che si rivela un presente ancora gravido di originalità e tensione creativa.
“Alfonso Leto. Opere scelte 1977-2018” fa parte del grande cartellone di Palermo Capitale Italiana della Cultura 2018 ed è un progetto della Fondazione Orestiadi, in collaborazione con Fondazione Sant’Elia, che porta la firma autorevole di Marco Meneguzzo, docente dell’Accademia di Brera a Milano e autore di un articolato e documentato percorso di studi sugli artisti siciliani del secondo ‘900.
Disegni, pitture, combine-painting, mezzi extra-artistici, oggettuali e d’uso concettuale: l’intero alfabeto espressivo di Alfonso Leto, declinato e composto nell’arco creativo di quarant’anni di attività, è esposto alla Fondazione Sant’Elia per raccontare la versatilità e la ricchezza di tecniche e mezzi espressivi delle quali la pittura è mezzo d’elezione.
Un’indagine, curata da Meneguzzo, che partendo da un’inquadratura storica, consegna alle nuove generazioni una visione d’insieme, complessa ed eterogenea, all’interno di un percorso che – anche quando ricorre ad altri mezzi espressivi – resta comunque fedele a se stesso.
Memoria del passato e senso del futuro, in Alfonso Leto, tessono la trama di un continuum sempre vivificato da una tensione a procedere che si rivela un presente ancora gravido di originalità e tensione creativa.
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