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Un "museo diffuso" al centro della Sicilia: chi è l'ultimo pittore ispirato al Caravaggio

Il pittore Vincenzo Roggeri ha lasciato una grande produzione di dipinti, ancora oggi fruibili non solo a Caltanissetta, in un vero e proprio percorso a lui dedicato

  • 16 novembre 2020

Un dipinto di Vincenzo Roggeri (il Martirio di Santo Stefano)

Ancora poco conosciuto, il pittore nisseno Vincenzo Roggeri, nato e vissuto tra la fine del 1634 e il 1713 a Caltanissetta, vanta il privilegio di essere l’ultimo caravaggesco.

Di fatti, è notevole, nelle sue opere, l’influsso stilistico del Caravaggio, poiché si formò proprio in quella cerchia di pittori che, dopo la morte del maestro, ne continuarono lo stile, tra questi Pietro Novelli, la cui arte influì sicuramente la produzione pittorica del Roggeri.

Operò tra Caltanissetta e la Sicilia centrale, occupandosi solo di pittura sacra. La sua importanza artistica fu evidentemente messa in ombra dalla contemporanea presenza a Caltanissetta del toscano Filippo Paladini e del fiammingo Guglielmo Borremans: i due più noti e famosi maestri del colore.

Fino a qualche anno fa, l’arte di Vincenzo Roggeri era sconosciuta anche ai suoi stessi concittadini. La sua figura viene resa nota dal nisseno Felice Dell’Utri, che, nel 1987, dopo uno studio approfondito, ne redisse una monografia molto interessante: Vincenzo Roggeri, pittore nisseno del Seicento.
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Probabilmente influenzato anche dal Paladini, i dipinti del Roggeri presentano alcune peculiarità artistiche e tecniche, quali ad esempio le forme aggraziate dei suoi personaggi, dai contorni ben definiti e da atteggiamenti caratterizzati da uno straordinario realismo. Quasi sempre uno dei suoi personaggi ha lo sguardo rivolto al di fuori della tela, quasi a voler richiamare l’osservatore a riflettere attentamente sulla scena descritta.

Il suo caravaggismo è piuttosto moderato, poiché alterna le tinte scure e cupe tipiche del Caravaggio ai cromatismi accesi e luminosi più conformi alla tradizione prebarocca. E, infatti, Vincenzo Roggeri rappresenta uno degli ultimi pittori ispirati a Caravaggio prima della stagione Settecentesca, a metà dunque tra Paladini e Borremans e, forse, anche per questo dimenticato.

Il Roggeri, nella sua lunga attività di artista – infatti morì all’età di 79 anni – ha lasciato una grandissima produzione di dipinti, ancora oggi fruibili non solo a Caltanissetta presso il Museo Diocesano “G. Speciale”, la chiesa di San Domenico, la Cattedrale, l’abbazia di Santo Spirito, la Chiesa del Collegio di Maria, ma anche ad Enna, Agrigento e Palermo.

A Caltanissetta, addirittura, si può parlare di un vero e proprio percorso di museo diffuso dedicato appunto al pittore seicentesco. Infatti, avendo realizzato delle tele di grandi dimensioni e dunque difficilmente trasferibili in un’unica sede dove poter allestire una mostra tematica, è possibile fruire delle opere del Roggeri nella loro originaria collocazione, dando così al visitatore anche la possibilità di apprezzare e godere del contesto circostante.

Scoprire Roggeri, dunque, diventa un mezzo per scoprire le bellezze di Caltanissetta.
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