Il Palazzo di Città, chiamato anche palazzo Pretorio o delle Aquile, è un imponente edificio sito in piazza Pretoria, nel cuore del centro storico di Palermo.
Le sue origini sono rimaste a lungo avvolte nella leggenda: si raccontava che a posare la prima prima pietra fosse stato Federico II d’Aragona, nel 1300.
Soltanto nel 1875 Giuseppe Meli e Fedele Pollaci Nuccio trovarono il documento originale di fondazione del palazzo, risalente al 1463, nel quale il pretore Pietro Speciale affermava l'intenzione di costruire un palazzo per la sede comunale.
I lavori di edificazione iniziarono nel 1470 e si conclusero nel 1478, presumibilmente ad opera del maestro Iacopo Bonfante, ordinario del Senato, e richiesero ingenti spese a carico della cittadinanza, alla quale fu imposta una ulteriore tassazione sulle carni e sul vino.
Il palazzo subì numerosi interventi di ampliamento e restauro, compreso quello che interessò, nel 1553, la facciata su piazza Pretoria.
Tra il 1615 e il 1617 il palazzo fu nuovamente rinnovato da Mariano Smeriglio e infine, in occasione del restauro, avvenuto nel 1875, ad opera dell’architetto Giuseppe Damiani Almeyda, che gli conferì l'attuale aspetto, trasformandolo in un edificio neoclassico, con l'aggiunta di quattro ordini di finestre simmetriche e pareti di finto bugnato color ocra.
Gli ambienti interni di Palazzo delle Aquile sono ricchi di opere d'arte di alto valore, come il portale barocco sorretto da due colonne a spirale, opera di Paolo Amato, e gli affreschi di Giuseppe Albina. E ancora il magnifico scalone a tre rampe su cui campeggia la statua del Genio di Palermo.
Da qui si giunge ai grandi saloni del piano nobile, dove si possono ammirare la Sala delle Lapidi, decorata da numerose iscrizioni marmoree, la Sala Gialla, la Cappella senatoria settecentesca dedicata a Santa Rosalia e la Sala Garibaldi.
È la sede degli organi di rappresentanza del Comune di Palermo, dal Sindaco alla Giunta al Consiglio Comunale.