Chiese in Sicilia
Chiesa dei Santissimi Quaranta Martiri alla Guilla
- Indirizzo
-
Via Gioeni 3
90134 Palermo - Vedi mappa - Altri link
La volta della Chiesa dei Santissimi Quaranta Martiri alla Guilla di Palermo
La Chiesa di San Ranieri e dei Santi Quaranta Martiri Pisani alla Guilla si trova a Palermo in piazza Quaranta Martiri alla Guilla, nel quartiere Monte di Pietà.
La Chiesa fu costruita nel 1605 da alcune famiglie di nobili pisani, commercianti residenti a Palermo sin dalla conquista normanna e devoti al culto di San Ranieri.
I quaranta martiri a cui fa riferimento sono i soldati cristiani di una legione romana, condannati a morire in una palude gelata in Armenia nel 320 dopo Cristo, sotto l’imperatore Licinio.
La Chiesa si presenta agli occhi dell'osservatore con una grande facciata in tufo, nella quale è incastonato un sobrio portale con lla croce della Repubblica di Pisa, a ricordo della Confraternita della Nazione Pisana, accompagnato da coppie di finestre a edicola e da un timpano triangolare.
Gli interni, ricostruiti nel 1725, è decorato con stucchi e affreschi del fiammingo Guglielmo Borremans, raffiguranti apisodi della vita di San Ranieri, San Torpè e Sant'Evelino. Le cornici a finto stucco, invece, furono ideate dall’architetto Gaetano Lazzara.
La Chiesa fu costruita nel 1605 da alcune famiglie di nobili pisani, commercianti residenti a Palermo sin dalla conquista normanna e devoti al culto di San Ranieri.
I quaranta martiri a cui fa riferimento sono i soldati cristiani di una legione romana, condannati a morire in una palude gelata in Armenia nel 320 dopo Cristo, sotto l’imperatore Licinio.
La Chiesa si presenta agli occhi dell'osservatore con una grande facciata in tufo, nella quale è incastonato un sobrio portale con lla croce della Repubblica di Pisa, a ricordo della Confraternita della Nazione Pisana, accompagnato da coppie di finestre a edicola e da un timpano triangolare.
Gli interni, ricostruiti nel 1725, è decorato con stucchi e affreschi del fiammingo Guglielmo Borremans, raffiguranti apisodi della vita di San Ranieri, San Torpè e Sant'Evelino. Le cornici a finto stucco, invece, furono ideate dall’architetto Gaetano Lazzara.