Affreschi, marmi e storia: visita guidata alla Chiesa del Santissimo Salvatore
"Le vie dei tesori" (visualizza l'articolo di approfondimento), giunge alla sua undicesima edizione e dal 29 settembre al 29 ottobre torna ad aprire le porte dei luoghi d'arte di Palermo, di quelli dimenticati e di quelli normalmente chiusi.
Per tutti i weekend della manifestazione sarà possibile visitare la Chiesa del Santissimo Salvatore.
Un’antica credenza narra che in questa chiesetta normanna, voluta nel 1072 da Roberto il Guiscardo, avessero vestito l’abito delle monache basiliane la regina Costanza D’Altavilla, futura madre di Federico II, e la stessa Santa Rosalia, prima di ritirarsi a vita eremitica.
Per questo motivo era uno dei luoghi di culto più prestigiosi di Palermo. Con l’intento di creare un tempio ancora più sontuoso che si affacciasse sul Cassaro, la chiesa fu demolita e ricostruita prima nel 1528 e successivamente nel 1682, su progetto di Paolo Amato, che realizzò le due cappelle maggiori, la cupola centrale e le nicchie sulla facciata.
Parzialmente distrutta da un violento bombardamento aereo nel 1943 e ristrutturata nel 1959 dall’architetto Franco Minissi, custodisce stucchi, decorazioni, marmi policromi e, sul vestibolo d’ingresso e sulla volta, maestosi affreschi dell’artista palermitano Vito D’Anna.
Per tutti i weekend della manifestazione sarà possibile visitare la Chiesa del Santissimo Salvatore.
Un’antica credenza narra che in questa chiesetta normanna, voluta nel 1072 da Roberto il Guiscardo, avessero vestito l’abito delle monache basiliane la regina Costanza D’Altavilla, futura madre di Federico II, e la stessa Santa Rosalia, prima di ritirarsi a vita eremitica.
Per questo motivo era uno dei luoghi di culto più prestigiosi di Palermo. Con l’intento di creare un tempio ancora più sontuoso che si affacciasse sul Cassaro, la chiesa fu demolita e ricostruita prima nel 1528 e successivamente nel 1682, su progetto di Paolo Amato, che realizzò le due cappelle maggiori, la cupola centrale e le nicchie sulla facciata.
Parzialmente distrutta da un violento bombardamento aereo nel 1943 e ristrutturata nel 1959 dall’architetto Franco Minissi, custodisce stucchi, decorazioni, marmi policromi e, sul vestibolo d’ingresso e sulla volta, maestosi affreschi dell’artista palermitano Vito D’Anna.
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