"Ti porterò nel sangue" a Palermo: dove vedere le installazioni di Allegra Hicks
Una delle installazioni di Allegra Hicks nella Chiesa di S. Euno e Giuliano
In occasione della XIII Settimana delle Culture, giovedì 16 maggio si inaugura la suggestiva cornice degli spazi della Chiesa di S. Euno e Giuliano in Piazza Magione, la mostra “Ti porterò nel sangue” di Allegra Hicks, a cura di Mario Codognato.
Il progetto espositivo, voluto dal Presidente dell’Associazione Amici dei Musei Siciliani, Bernardo Tortorici di Raffadali è stato realizzato anche grazie alla collaborazione dell’Assessorato alla cultura del Comune di Palermo.
“Ti porterò nel sangue” rappresenta un altro tassello importante che si aggiunge alla carriera artistica di Allegra Hicks, già suggellata nelle recenti esposizioni ospitate alla Baert Gallery e Palazzo Polignac a Venezia e a Napoli nella Chiesa della Misericordiella.
Confrontandosi con il luogo, l’artista utilizza i due livelli della Chiesa per dare vita ad un racconto che attraverso decodificazioni di segni e suggestioni crea una narrazione fondata sul rapporto tra Sacro e Profano, tra la Vita e la Morte, dove trovano collocazione e si riconoscono la Speranza e la Fede.
Nell’area dell’ipogeo della Chiesa l’artista prosegue il suo racconto mettendo a nudo l’immenso atto della fede umana, elevandola a concreto simbolo antropologico attraverso la realizzazione di Ex Voto.
Per i 36 loculi presenti nella cripta, Hicks colloca infatti altrettanti lavori: 18 tele rappresentanti organi - occhi, cuore, intestino, reni, fegato, polmoni, pancreas etc. – veri e propri elementi che assolvono al ruolo di atti di preghiera, ad essi sono concretamente collegati, attraverso un sottile filo rosso, altrettanti 18 lavori, Ex Voto rappresentanti gli stessi organi.
Cristallizzati in un involucro in resina con l’intento volontario, di fermare l’azione nel tempo, i lavori diventano così il simbolo di una grazia, di una richiesta esaudita, svelando il passaggio di un atto in fieri ad ex factum.
Il progetto espositivo, voluto dal Presidente dell’Associazione Amici dei Musei Siciliani, Bernardo Tortorici di Raffadali è stato realizzato anche grazie alla collaborazione dell’Assessorato alla cultura del Comune di Palermo.
“Ti porterò nel sangue” rappresenta un altro tassello importante che si aggiunge alla carriera artistica di Allegra Hicks, già suggellata nelle recenti esposizioni ospitate alla Baert Gallery e Palazzo Polignac a Venezia e a Napoli nella Chiesa della Misericordiella.
Confrontandosi con il luogo, l’artista utilizza i due livelli della Chiesa per dare vita ad un racconto che attraverso decodificazioni di segni e suggestioni crea una narrazione fondata sul rapporto tra Sacro e Profano, tra la Vita e la Morte, dove trovano collocazione e si riconoscono la Speranza e la Fede.
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È così che al primo livello Hicks traccia un flusso rosso sangue cristallizzato in un’immensa goccia che pende da un lato dello spazio, a farle da contraltare, un’immagine più eterea della stessa che nella luce rivela il suo segno diafano e spettrale che attrae lo sguardo dello spettatore fino ad assorbirlo, a risucchiarlo dentro uno spazio indefinibile. La goccia reitera non solo il simbolo ma anche la ricostruzione materiale e tangibile della fluidità e della trasformazione continua delle cose e dell’esistenza, della fragilità delle relazioni umane.Nell’area dell’ipogeo della Chiesa l’artista prosegue il suo racconto mettendo a nudo l’immenso atto della fede umana, elevandola a concreto simbolo antropologico attraverso la realizzazione di Ex Voto.
Per i 36 loculi presenti nella cripta, Hicks colloca infatti altrettanti lavori: 18 tele rappresentanti organi - occhi, cuore, intestino, reni, fegato, polmoni, pancreas etc. – veri e propri elementi che assolvono al ruolo di atti di preghiera, ad essi sono concretamente collegati, attraverso un sottile filo rosso, altrettanti 18 lavori, Ex Voto rappresentanti gli stessi organi.
Cristallizzati in un involucro in resina con l’intento volontario, di fermare l’azione nel tempo, i lavori diventano così il simbolo di una grazia, di una richiesta esaudita, svelando il passaggio di un atto in fieri ad ex factum.
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