Archeologia e tecnologia: la Taormina greca e romana in mostra a Palazzo Ciampoli
La "Sacerdotessa di Iside"
Dall'epoca dei greci a quella dei romani, Taormina è protagonista della grande mostra archeologica e multimediale dal titolo "Da Tauromenion a Tauromenium. Alla scoperta della città invisibile tra storia e archeologia", in programma a Palazzo Ciampoli dal 7 agosto al 30 novembre.
Due i piani di lettura dell'esposizione: da un lato quello materiale, con reperti, elementi architettonici, frammenti e statue rinvenuti durante gli scavi; dall'altro il piano di lettura virtuale, ovvero la "città invisibile", con la ricostruzione animata di edifici che, come slabbrature del tessuto urbano contemporaneo, affiorano dagli scavi a vista di vicoli e piazzette di Taormina.
Un progetto corale del Parco archeologico Naxos Taormina, diretto dall'archeologa Gabriella Tigano, che da circa due anni coordina diversi gruppi di lavoro, scientifici e tecnici, formati da archeologi e funzionari del Parco, della Soprintendenza di Messina e delle Università di Messina, Palermo e Catania, e da un team interdisciplinare di architetti, informatici, film maker ed esperti di ricostruzioni 3D, che hanno lavorato per ricomporre, rileggere e raccontare il Dna di una città dalla storia antichissima e, per la sua posizione privilegiata, abitata da sempre.
In mostra a Palazzo Ciampoli reperti sinora custoditi nei magazzini del Parco (capitelli, epigrafi, statue) e altri frutti di ritrovamenti più recenti, conosciuti dagli studiosi ma mai esposti.
Per l'occasione, è già tornata a Taormina la famosa "Sacerdotessa di Iside", statua in marmo rinvenuta nel 1867 vicino alla chiesa di San Pancrazio, anticamente luogo di culto di Iside e Serapide, e dal 1868 trasferita al Museo Salinas di Palermo.
Le visite sono possibili tutti i giorni dalle 10.00 alle 19.00.
Due i piani di lettura dell'esposizione: da un lato quello materiale, con reperti, elementi architettonici, frammenti e statue rinvenuti durante gli scavi; dall'altro il piano di lettura virtuale, ovvero la "città invisibile", con la ricostruzione animata di edifici che, come slabbrature del tessuto urbano contemporaneo, affiorano dagli scavi a vista di vicoli e piazzette di Taormina.
Un progetto corale del Parco archeologico Naxos Taormina, diretto dall'archeologa Gabriella Tigano, che da circa due anni coordina diversi gruppi di lavoro, scientifici e tecnici, formati da archeologi e funzionari del Parco, della Soprintendenza di Messina e delle Università di Messina, Palermo e Catania, e da un team interdisciplinare di architetti, informatici, film maker ed esperti di ricostruzioni 3D, che hanno lavorato per ricomporre, rileggere e raccontare il Dna di una città dalla storia antichissima e, per la sua posizione privilegiata, abitata da sempre.
In mostra a Palazzo Ciampoli reperti sinora custoditi nei magazzini del Parco (capitelli, epigrafi, statue) e altri frutti di ritrovamenti più recenti, conosciuti dagli studiosi ma mai esposti.
Per l'occasione, è già tornata a Taormina la famosa "Sacerdotessa di Iside", statua in marmo rinvenuta nel 1867 vicino alla chiesa di San Pancrazio, anticamente luogo di culto di Iside e Serapide, e dal 1868 trasferita al Museo Salinas di Palermo.
Le visite sono possibili tutti i giorni dalle 10.00 alle 19.00.
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