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Una bellezza (siciliana) che cade a picco sul mare: il monte solitario dalla forma "buffa"

Da qui è impossibile non rimanere incantati dallo scenario in cui i protagonisti sono il mare cristallino di Cornino con la pittoresca Cala Baguto. Da non perdere

Salvatore Di Chiara
Ragioniere e appassionato di storia
  • 31 luglio 2023

Riserva di Monte Cofano

Tra i comuni di Custonaci e San Vito lo Capo si erge un promontorio solitario dalla forma buffa e triangolare: Monte Cofano con la riserva omonima.

È un massiccio di natura calcarea dolomitica (periodo giurassico) che cade a picco sul mare raggiungendo i 659 metri di altezza. La sua bellezza è visibile da ogni angolo della provincia di Trapani - in uno scenario diviso tra il golfo di Bonagia e quello di Cofano.

L’etimologia deriva dal greco (cesta), attestata sin dal 1377 (Cofano) in riferimento all’andamento orografico del monte.

Sin dai primi passi, il turista-escursionista osserva la scenografia ambientale i cui protagonisti sono il mare di Cornino, cristallino e trasparente, con la Cala Baguto, pittoresca e selvaggia.

Il quadro perfetto alimenta la sete dei trekkisti che possono organizzare la visita della riserva e l’ascesa verso la vetta.

L’area naturale protetta è stata istituita con decreto del 25/07/1997 dall’Assessorato Regionale "Territorio e Ambiente" della Regione Sicilia e affidata in gestione all’Azienda Forestale Demaniale della nostra regione. Si estende per 537,5 ettari e si divide in: zona A (325,5 ha) e zona B o pre-riserva (185 ha).
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Il polmone verde racchiude differenti ecosistemi mediterranei che si mescolano tra loro. Si passa dalla prateria all’Ampelodesma, dalla gariga alla palma nana e poi, gli antichi boschi di leccio e roverella che sono ridotti a residui di lembo di lecceta sui brecciai.

Sono diffusi anche l’aglio di Cupani, la Bivonea azzurra e merita attenzione l’Erica sicula (rara). Inoltre era presente la quercia spinosa. A dicembre fiorisce la Lithodora rosmarinifolia con le sue campanelle blu elettrico - uno dei fiori più belli della zona mediterranea. L’ultimo mese segna la nascita di un semperflorens (Iberis). E’ una brassicacea a fiore bianco il cui areale è limitato a pochissime zone della Sicilia occidentale.

Nelle pareti rocciose si trovano diverse specie di molluschi appartenenti alla famiglia dei Clausiliidae. Si può raggiungere la cima dai due ingressi posti ad Est e Ovest. Durante il cammino si incontrano la Tonnara di Cofano, piccolo e affascinante agglomerato e la Torre di Tono, unica in Sicilia per la sua forma quadratica a pareti concave eretta nel 1500.

Un’altra attrazione di notevole importanza è la piccola cappella del SS. Crocifisso e alle sue spalle, incantevole, compare una grotta del SS. Crocifisso.

E’ una piccola cavità a 60 metri sul livello del mare. Il tracciato continua con altre particolarità come la torre dedicata a San Giovanni che, a differenza della precedente, faceva parte delle fortificazioni volute dai borbonici. In questo punto si trova una delle calette più interessanti, quella della Scaletta (merita una capata).

Il sentiero si dirige verso la zona archeologica. Difatti, si può toccare con mano la vecchia Eraclea (V-IV sec. a.C.). L’area presenta una via d’accesso delimitata da una cinta muraria.

Proseguendo la salita si raggiunge il Gorgo Cofano (pozza stagionale), asciutta nei periodi di siccità e ricca d’acqua in quelli invernali. E’ nota perché vi crescono la lenticchia d’acqua e il ranuncolo di Baudot. Da quel momento si procede verso la cima con un ultimo tratto dove è presente una corda per risalire la parete.

Da lassù le emozioni prendono il sopravvento, accompagnate dai suoni emessi dalle diverse specie di uccelli come il falco pellegrino, il gheppio, il colombo selvatico o magari, da un incontro con una donnola, un’istrice o piccoli roditori.

Per gli appassionati di arrampicate, il Monte Cofano offre diverse soluzioni in grado di soddisfare le esigenze di tutti. Tra queste, spiccano la “Via Comune”, la “Via Vela”, la “Via delle Pulzelle”, la “Via vorrei fare l’ultimo tiro”, la “Cresta Kangaceiros”, la “Cresta del Menhir” e la “Cresta Vistammare”. I bambini possono scoprire la riserva grazie al Geocaching.

Trattasi di un progetto sotto forma di caccia al tesoro outdoor. Muniti di smartphone con gps, i partecipanti devono cercare alcuni oggetti (piccole scatoline) e segnalare il loro ritrovamento.

Dopo tanti anni è stata messa in sicurezza parte del tracciato dopo la caduta di un masso. Monte Cofano è tornato a splendere insieme ai tesori nascosti (grotta di Scurati o Mangiapane) che meritano un capitolo a parte.
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