CURIOSITÀ
Un triangolo di terra che vale quanto un continente: la Sicilia sul National Geographic
Nessuno meglio di chi è nato in Sicilia sa quanto la propria terra sia ricca di storia, di cultura e di arte. Ma l’orgoglio e la fierezza crescono quando a rimarcarlo è il National Geographic
Il Parco archeologico di Selinunte
Un articolo di una delle più grandi istituzioni scientifiche ed educative non profit del mondo dice che l’immenso patrimonio della Sicilia, quello culturale, certo, ma anche quello naturalistico per la sua varietà, fa pensare più a quello di un continente che a quello di un’isola.
Questo triangolino di terra sembra protendersi verso le altre terre, intanto verso quelle che si affacciano tutto intorno nel Mediterraneo. E, infatti nei secoli, con quelle - e quindi con gli altri continenti - ha creato vie e ponti invisibili.
Dal punto di vista naturalistico, basta pensare alle palme che crescono rigogliose, al calore del sole e al cielo limpido ed è subito Africa, al vulcano attivo più alto d’Europa dove la lava si mescola a un certo punto con la neve, ai parchi, alle riserve e alle aree protette, terrestri e marine, che contribuiscono alla salvaguardia del delicato equilibrio di biodiversità.
Durante la lunga presenza araba - continua l’articolo - Palermo per bellezza e splendore era paragonata a una grande e fiorente città orientale. Poi i normanni, quei principi guerrieri arrivati dal nord. E ancora la potenza politica ed economica degli spagnoli che pervade l’architettura barocca.
Vogliamo parlare della cucina? «La Sicilia è un giacimento genuino e goloso di gusti e sapori. La cucina regionale ha come scenario la tradizione gastronomica araba, con la prevalenza del dolce e dell’agro, quella francese dei “Monsù”, i cuochi professionisti chiamati a prestare servizio nelle famiglie aristocratiche, e quella contadina, semplice, fatta di prodotti della terra», si legge ancora.
Poi è un turbinio di emozioni leggere in quel modo sul National Geographic dei mercati di Palermo, del duomo di Monreale e di Cefalù, di Segesta, Trapani e Marsala. Della kasbah di Mazara del Vallo, di Selinunte, di Siracusa e Noto e dell’Etna e della sua indomabile forza.
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