ITINERARI E LUOGHI
Un giorno da re nel Castello Luna: un tesoro inestimabile e poco conosciuto in Sicilia
Lotte tra famiglie nobiliari, aspetti architettonici e panorama mozzafiato. Vi portiamo alla scoperta di un castello costruito nel lontano 1382. Dove si trova
Castello Luna di Sciacca
Potrebbe rappresentare la classica introduzione di una fiaba, o una favola da raccontare. Invece no!
È l’esatto contrario, una verità consolidata di quello che a partire dal XIV secolo, la ridente cittadina agrigentina visse sulla propria pelle.
Messo da parte lo splendido scenario tirrenico, una volta superati i fatti sociali della Cadda, una lunga salita porta dritti in alto.
Dove? Nel quartiere di San Michele, a nord- ovest, sul limite esterno della cinta muraria. Da lontano si odono voci contrastanti del tipo “tuttu a cincu euro”, “pigghi due e paghi uno”e “oggi svinnita totali”.
Cosa succede? Incredibilmente, le vicende cortigiane hanno lasciato il passo al mercatino del sabato mattino. La cavalleria è coinvolta nelle “forme tradizionali” di domanda e offerta.
Da una stradina provengono strani rumori. Se per caso fossero i conti Luna?
La curiosità è tanta, mai demordere. I suoni incessanti delle abitazioni provano a resistere di fronte alla grandezza dell’edificio. Il Castello dei Luna è cosa fatta, entrare è d’obbligo (il ponte levatoio è andato distrutto).
Il vero artefice della costruzione fu Guglielmo Peralta (uno dei quattro vicari del Regno di Sicilia). Fece erigere il fortino nel lontano 1382. L’emozione è tanta, per un attimo mettiamo da parte le vicende storiche (anche sanguinose).
Per anni è stato al centro di dibattiti e critiche feroci per lo stato di abbandono.
Nonostante le condizioni da valutare, la costruzione (edificata direttamente su roccia, con una cinta fortemente irregolare a causa della topografia del sito) presenta quattro parti: oltre la cinta, il mastio, la torre cilindrica e il Palazzo Comitale.
La cinta ha pianta poligonale, con mura abbastanza alte. Entro il perimetro era presente la torre maestra (mastio). Rimasta in piedi fino al 1740, oggi è presente solo la base. A due piani è la torre cilindrica.
È intatta, con le volte costruite con conci accostati a coltello. Invece è rettangolare il Palazzo del Conte (è rimasto l’alto muro esterno con quattro ampie finestre) compreso tra il mastio e la torre.
Increduli e sorpresi, gli sguardi sono coinvolti nelle rare forme di ricerca.
L’ambiente incastona al meglio il paesaggio. La posizione magistrale è uno dei particolari che tiene botta a qualsiasi lamentela. In lontananza spuntano “timidamente” le terme con il “Kronio” (monte) a custodire segreti senza tempo.
Nell’immaginario collettivo evochiamo fatti sanguinosi. Correva l’anno 1529 quando, a Sciacca, si pronunciò la parola “fatti”.
Ricordate quel conte di nome Artale Luna? Una volta sposato la bella Margherita Peralta, quest’ultima come da tradizione (nelle grandi casate), divenne l’amante im…perfetta (del nobile normanno Giovanni Perollo).
Giravano voci di conflitti economici e interessi politici. Fu lotta vera, aspra, che vide perire sul campo diversi esponenti. Entrò in gioco l’imperatore Carlo V che rinominò il castello "Nuovo", con un forte distacco dall’altra fortezza esistente (Vecchio e appartenente appunto ai Perollo).
Avvolti dalle nubi storiche, la concentrazione rimane massima. Misure, altezze, componenti distrutte durante i terremoti del 1740 e 1855 hanno cancellato particolari significativi. La passeggiata invoca lucidità, evitando passi falsi.
Da tutto questo esce fuori l’aspetto emotivo. Estasi, ammirazione e curiosità sono gli ingredienti da non sottovalutare. Le visite, semplici di per sé, rappresentano la caratteristica principale che può e deve, nel tempo, dare la spinta giusta agli enti preposti.
Il Castello Luna è parte di un ricco patrimonio di cui Sciacca può fregiarsi. Un tesoro inestimabile. Quello che raccontiamo oggi diventi, un giorno, fatto di normale quotidianità.
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