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Quattro enormi statue a difesa del borgo in Sicilia: angeli (invisibili) pronti a svegliarsi

La leggenda che ruota intorno alla Perla barocca siciliana è affascinante e piena di mistero. Come ogni mito viene tramandato da generazioni. Ecco cosa sappiamo

Federica Puglisi
Giornalista
  • 14 ottobre 2024

Ragusa

Ci sono città siciliane che ogni anno vengono visitate da migliaia di turisti perché ogni strada, ogni angolo, racconta qualcosa. Ogni particolare dei monumenti è un pezzo di storia e di arte che vale la pena vedere almeno una volta nella vita.

Ma come molte città siciliane dietro la storia della loro fondazione si tramandano leggende, spesso conosciute soprattutto dalla gente del posto e che sono il simbolo di una tradizione orale da diffondere.

Ed è ciò che si racconta anche di questa città. Siamo in Sicilia orientale, a Ragusa, la perla del barocco che con le sue numerosissime chiese e i suoi monumenti ricostruiti dopo il devastante terremoto del 1693 è stata inserita tra le città Patrimonio dell’Unesco.

In questi anni le visite a Ragusa, soprattutto a Ibla, sono aumentate considerevolmente, complice la fiction sul Commissario Montalbano, di cui alcune scene sono state ambientate tra le strade di questa cittadina.
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Oltre alla bellezza dei suoi beni culturali, Ragusa ha anche una leggenda che forse in pochi conoscono ma che si aggiunge alle tante storie di mistero e di magia che si tramandano nella nostra Isola.

Si racconta che a guardia del maestoso duomo di San Giorgio, a Ragusa Ibla, ci fossero quattro giganti. Pare fossero delle enormi statue poste all’ingresso dell’edificio sacro, messe lì non solo per proteggere il duomo, ma anche l’intera città. E in caso di pericolo, si racconta ancora, i giganti magicamente prendevano vita per difenderla.

Dunque non solo semplici statue che decoravano l’antico duomo, ma anche delle magiche figure che improvvisamente si animavano per vigilare sulla popolazione della città. Avevano, dunque, il magico potere di proteggere Ragusa Ibla da pericoli e calamità.

Una presenza, quindi, che permetteva alla gente di sentirsi al sicuro di fronte ai pericoli. Angeli custodi che giacevano in silenzio, ma pronti a “svegliarsi” in difesa della città.

Fin qui la leggenda, che ancora qualche anziano della zona ama raccontare. Ma, appunto come ogni storia fantastica, non è facile riscontrare nella realtà degli elementi sulla sua esistenza. Infatti non ci sono resti di queste statue. Non si sa se realmente fossero state costruite o se si tratti solo di un racconto.

E che queste, come altre magiche figure, siano comunque ancora lì, invisibili a vegliare sulla città e sui suoi abitanti. Ragusa, dunque, è una città che vale la pena visitare, proprio per la sua bellezza.

Tanti i monumenti che si possono ammirare. E tra questi, proprio perché magari è tra le meno conosciute, suggeriamo la chiesa di Santa Maria delle scale che si trova tra Ragusa Ibla e Ragusa Superiore.

Si racconta che sarebbe stata costruita dai monaci cistercensi dell’abbazia di Santa Maria di Roccadia di Lentini, con i tipici lineamenti del gotico.

Tanto che dopo la ricostruzione post terremoto venne ampliata in stile barocco, ma al suo interno conserva ancora elementi tipici dell’architettura gotica.

Inoltre con la ricostruzione l’orientamento della chiesa fu ruotato di 90 gradi in senso antiorario. In questo modo le antiche absidi furono trasformate negli attuali portali della navata destra.

Inoltre sulla navata centrale si aprono quattro portali della chiesa originaria, che presentano i tipici elementi del gotico.
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