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Non solo il caldo, in Sicilia metà dell'acqua si perde: perché e in quali province va peggio

Uno studio rivela che l'Isola è la quinta regione italiana per dispersione idrica. Siracusa è la zona in cui si registrano più perdite: i dati di ogni provincia

Aurelio Sanguinetti
Esperto di scienze naturali
  • 8 agosto 2024

Le prossime settimane saranno abbastanza traumatiche per la Sicilia, considerando il fabbisogno di acqua e l’innalzamento delle temperature dei giorni più caldi dell’anno, che metteranno a maggior rischio e difficoltà le coltivazioni, gli allevamenti e l’intera popolazione.

A gravare questa notizia c’è un nuovo studio pubblicato qualche giorno fa dall’Ufficio studi della Cgia, la Confederazione Generale Italiana dell'Artigianato, che ha elaborato alcuni dati Istat riferiti al 2022.

Questo studio sta facendo particolarmente discutere poiché delinea qual è la gravità dell’emergenza idrica di ciascuna regione d’Italia e per quanto riguarda la Sicilia, la nostra isola è la quinta regione per dispersione d’acqua.

Le nostre tubature e i nostri invasi infatti perdono circa il 51,6% dell’acqua dolce disponibile, aggravando notevolmente la siccità che sta colpendo l’intero territorio.
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In Sicilia, la provincia che perde le maggiori quantità di acqua è Siracusa, con il 65,2 % delle perdite sul totale dell’acqua immessa, seguita da Messina (con il 56,5 %), Agrigento (con il 52,4%) e Palermo, che si "ferma" invece al 49,7 % di perdite.

Più virtuose sono la provincia di Trapani, con una dispersione d’acqua pari al 17,2% , e di Enna, con “solo” il 27,4 % di perdite, seppur le condizioni degli invasi e dei laghi del suo territorio sono tragiche, come testimonia il caso del Lago di Pergusa.

«La dispersione – spiega la Confederazione – è riconducibile a più fattori: alle rotture presenti nelle condotte, all’età avanzata degli impianti, ad aspetti amministrativi dovuti a errori di misurazione dei contatori e agli usi non autorizzati (allacci abusivi)».

Bisogna anche poi chiarire quanta acqua non riesce a raggiungere gli invasi con le piogge, aumentando ulteriormente il problema della dispersione delle risorse idriche nelle campagne.

Secondo la Cgia e alcuni ambientalisti, per risolvere questa situazione sarebbe necessario non tanto realizzare nuovi invasi, ma razionalizzare i consumi, cambiare buona parte delle tubature e cambiare completamente le politiche di distribuzione.

Tra l’altro, come detto, la Sicilia non è neppure la regione con la maggiore dispersione idrica del Paese, ad indicare che si tratta di un problema ben diffuso in tutto il Sud Italia. A guidare la classifica è la Basilicata, con una dispersione del 65,5%, seguita dall’Abruzzo (62,5%), dal Molise (53,9%) e dalla Sardegna (52,8%).

Per quanto riguarda invece i consumi, i dati europei indicano che il nostro Paese è quello con i maggiori consumi idrici a livello continentale: oltre 40 miliardi di metri cubi all’anno.

Di questi, il 41% dell’acqua è usata dall’agricoltura (ben 16,4 miliardi di metri cubi), il 24% viene impiegato per usi civili (9,6 miliardi di mci), il 20% per l’industria (8 miliardi di mc) e il 15% per produrre l’energia elettrica (6 miliardi di mc).
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