MUSICA
Con Douglas e la Camerata Ireland gli Adm concludono la stagione
La Camerata Ireland guidata dal pianista e direttore d’orchestra Barry Douglas chiuderà la 74ª stagione concertistica degli Amici della musica nel pomeriggio del 10 aprile (ore 17.15) e nella serata dell’11 aprile (ore 21.15) al teatro Politeama Garibaldi di Palermo (piazza Castelnuovo), presentando, nell’arco dei due appuntamenti, un programma dedicato ai cinque "Concerti per pianoforte" (Concerto n. 2 in si bemolle maggiore opera 19, Concerto n. 1 in do maggiore opera 15, Concerto n. 3 in do minore, Concerto n. 4 in sol maggiore opera 58 e il Concerto n. 5 in mi bemolle maggiore opera 73 denominato ‘Imperatore’) di Ludwig van Beethoven. Barry Douglas e la Camerata Ireland prenderanno parte anche al "Progetto Scuola", un’iniziativa che invita gli studenti delle scuole, del conservatorio e dell’università di Palermo a partecipare agli incontri e prove aperte degli artisti ospiti della Stagione concertistica.
I concerti n. 1, n. 2 e n. 3 riflettono l’immagine di un Beethoven giovane, un artista che vive non più a Bonn, ma a Vienna, la capitale mitteleuropea di grandi tradizioni musicali. I primi due concerti risentono dell’influenza mozartiana nella struttura, nella scrittura pianistica e nell’equilibrio fra pianoforte e orchestra. Entrambi furono riscritti almeno due volte ed il primo, pubblicato nel 1801, venne composto nel 1798 per un grande organico strumentale, compresi trombe e timpani. Col terzo concerto, completato nel 1800 ed elevato a modello formale del concerto classico-romantico per il XIX secolo, Beethoven tenta di esprimere qualcosa che superi i confini della ricercatezza puramente esteriore per avviarsi verso l’oratoria drammatica, mentre col quarto ed il quinto concerto si ripercorre il cosiddetto "periodo eroico" beethoveniano, momento che rispecchia le burrascose correnti storiche del tempo (l’invasione francese di Napoleone ne è un evidente esempio). Il compositore di Bonn crea una vera e propria rivoluzione, facendo accedere nella musica forze aggressive e toccando tematiche come la morte, l’ansia, la distruttività, e ancora nascita, lotta e resurrezione, fuse in una serie di immagini alternativamente ridenti e tragiche della vita. Il quarto concerto, terminato nell’estate del 1806, possiede un’immensa vitalità, celata però da una atmosfera quieta, in cui il pianoforte sorge dal tessuto orchestrale dopo un lungo cammino di differenziazione. I tempi lenti sono dominati dal dialogo fra il solista e l’organico strumentale, in un confronto che vede i due antagonisti esprimersi in stile recitativo, mentre il finale poggia su ritmi militari dettati dal tamburo. Definito da Einstein come «l’apoteosi del concetto militare», il quinto concerto (del 1809, anno dell’occupazione francese), echeggia di quelle sonorità tipiche dei temi della vittoria e la sua prima esecuzione pubblica, (seguita poi da una pubblicazione con dedica all’arciduca Rodolfo) avvenuta a Lipsia nel 1810, conquistò immediatamente il consenso della platea.
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