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In un eremo le grotte ipogee del santo e del drago: la leggenda che sovrasta Caltabellotta

C'è un complesso anacoretico, costituito da una piccola chiesa risalente al diciassettesimo secolo e da alcune grotte, che la leggenda lega a San Pellegrino

  • 16 settembre 2019

La chiesa e l'Eremo di San Pellegrino costruito sull’omonima rocca che sovrasta il piccolo borgo sicano di Caltabellotta, dove, secondo la leggenda del protovescovo di Triocola, si trovano le grotte del santo e del drago. Una leggenda lega la storia dell'arrivo di del Santo a Caltabellotta, che scacciò il paganesimo con le sue gesta coraggiose.

A testimonianza di queste gesta c'è un complesso anacoretico, costituito da una piccola chiesa, risalente al diciassettesimo secolo, e da alcune grotte, che la leggenda lega al santo che ha dato il nome all’altura San Pellegrino.

Eremo attivo dall’antichità fino XVIII secolo, quando venne decorato con affreschi, sul versante ovest della rocca, domina dall'alto la città; è costituito dalla chiesa (sec. XVII) e dall'eremo, sorti in prossimità della grotta dove, secondo la leggenda, dimorava un drago che S. Pellegrino uccise.

Da un atrio esterno a sinistra si accede a due grotte sovrapposte. Rimase attivo fino al sec. XVIII, quando venne decorato con affreschi. La leggenda narra che fu proprio San Pietro a inviare San Pellegrino sulla terra per cristianizzare l'antica Caltabellotta, allora col nome di Tricola per le sue tre caratteristiche: inespugnabilità, fertilità del luogo e ricchezza di acqua.
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San Pellegrino sbarca a Capo Bianco, l'attuale Eraclea Minoa e risale verso Tricola, durante il suo cammino chiede del pane e gli viene negato e così si trasforma in pietra (ancora adesso questi sassi si trovano dentro la chiesa).

Tricola a quel tempo era dominata da un drago che viveva dentro una grotta a cui si dovevano portare regolarmente dei sacrifici umani. Durante l'arrivo del Santo nel paese era predestinato ad essere pasto del drago un bambini. San Pellegrino accompagna il bambin0 alla grotta, la dimora del drago, e con il suo bastone uccide il drago, e libera Triocola a questa maledizione.

Così il Santo scacciò dal paese il paganesimo e lo avvicinò al cristianesimo. Le grotte, l'erano e la chiesa sono visitabili da aprile a settembre ogni giorno e negli altri mesi su prenotazione all'associaizone Peregrinos. Per chi volesse scoprire questa e altre chicche sui monti Sicani, si organizzano diverse escursioni grazie al calendario di eventi di "Autunno sui Sicani" (qui tutte le informazioni).
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