QUI E ORA!
Il Coronavirus e le paure di tutti noi: cari governanti, non dimenticate chi è in difficoltà
Chi rispettava le regole prima del virus le sta rispettando anche in questo periodo tragico, ma il pericolo di disordini sociali deve essere preso in forte considerazione
Il murales di Santa Rosalia a Palermo di Igor Scalisi Palminteri
Ci avete detto "aumentiamo le multe e depenalizziamo le sanzioni per chi esce". Ok, tanto chi non usciva prima non esce ora e chi usciva prima non è gente che si preoccupa di pagare le multe (che ideona!), né di 206 euro né tantomeno di 4000.
Ma la cosa che mi chiedo, e vi chiedo cari signori governanti, è: quando fra pochissimo saranno finiti i soldi pure per fare la spesa, cosa accadrà?
E quelli che già li hanno finiti, e saranno tanti, o magari lavoravano in nero e quindi non hanno più entrate, e saranno tanti, cosa faranno?
Metteranno il coltello alla gola a chi magari, con quel poco che ancora ha, va a fare la spesa mentre le forze dell'ordine si occupano di fermare i cittadini e fare le multe (che chiaramente saranno impugnate quanto prima intasando ulteriormente il sistema)?
Perché il "famoso esercito" non lo inviate a presidiare davvero lì dove potrebbe esserci assembramento o malaffare e nel frattempo magari studiate come immettere immediatamente liquidità nell'economia, se non altro per scongiurare una rivoluzione?
O magari una pace fiscale per tutti fino alla fine di questo incubo? O magari, vi occuperete realmente di dirci come andare avanti restando a casa?
Perché, giusto per ricordarvelo signori governanti, non esistono solo i cittadini perbene o quelli con le riserve auree in garage: esistono anche tanti poveri cristi che fra qualche giorno, non avendo più da mangiare, non avranno nemmeno più nulla da perdere. Pensiamo anche a loro.
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