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I selfie con gli elefanti del Circo: un appello per gli animali "posteggiati" al Forum di Palermo

"Il circo non è soltanto un problema per la salute fisica degli animali, ma è soprattutto una questione etica". In una lettera, le riflessioni e l'appello di una lettrice di Balarm

Balarm
La redazione
  • 21 gennaio 2021

«Abbiamo davvero bisogno del circo nel 2021?». Inizia da questa domanda la riflessione inviata alla redazione di Balarm da parte di una lettrice, Monica Autieri, che di fronte allo spettacolo degli animali "parcheggiati" al Forum di Palermo decide di lanciare un appello alle istituzioni.

Ecco la sua lettera.

«Sono lì da mesi. Eppure nessuno sembra accorgersene, in una Palermo apparentemente dormiente e come spesso accade, omertosa. Gli elefanti, i cammelli e tutti gli altri animali del circo Orfei nel parcheggio del Forum Palermo sono lì da tempo, senza che nessuno faccia nulla.

Eppure nemmeno dovrebbero essere lì, forse vorrebbero correre liberi in natura con i loro simili, invece sono costretti ad esibirsi per il piacere del pubblico (ed il guadagno dei circensi). In un momento storico come questo, in piena zona rossa con divieto di circolazione se non per motivi essenziali, gli animali del circo sono rimasti lì, nella totale indifferenza.
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Com’è possibile?

«L’egoismo e la visione antropocentrica di tutto ciò che ci circonda sovrastano inesorabilmente anche ogni minimo accorgimento sulle condizioni psico-fisiche degli animali impiegati nelle varie attività umane», afferma l’associazione EticoScienza, che da anni si batte per i diritti degli animali.

Il circo non è soltanto un problema per la salute fisica degli animali, ma è soprattutto una questione etica. Se da una parte quindi, l’interazione con animali selvatici e spesso esotici per il puro divertimento potrebbe portare a problemi sanitari (la pandemia non ci ha insegnato nulla?) dall’altra parte gli animali sono costretti a eseguire comportamenti che vanno contro la loro natura obbligandoli ad un innaturale, continuo e forzato rapporto con l’uomo.

Gli animali selvatici, pur essendo addomesticati non si sono co-evoluti con l’uomo (come gli animali domestici) e pertanto ogni interazione con esso è innaturale: è necessario considerare anche che nel caso specifico del circo gli animali vengono obbligati ad compiere delle azioni molto lontane dal loro repertorio comportamentale specie-specifico.

Non basta "l’amore degli addestratori" (che sono sicuramente in buona fede), non basta assicurare agli animali un buono stato di salute fisica ma pensare che un’animale selvatico nasca e venga addomesticato al solo scopo di eseguire ordini ed esercizi imposti dall’uomo è inaccettabile.

In più in queste condizioni “non potranno mai raggiungere una condizione di benessere totale visto che la loro vita naturale è alterata fin dalla nascita”, citando di nuovo l’associazione EticoScienza.

Altro problema riguarda l’educazione: i bambini che vengono portati al circo dalle loro famiglie pensano che sia normale l’interazione con un animale selvatico che viene abituato a lavorare con l’uomo per scopi ludici. È bene considerare anche che molti paesi hanno definitivamente abolito l’utilizzo degli animali selvatici nel circo e che sono presenti diverse petizioni per bandire gli animali selvatici dal circo, chiara espressione della volontà di fermare questa realtà.

Cosa fare dunque?

Rivolgo questo appello alle autorità, affinché facciano i dovuti controlli: i bambini e le loro famiglie giornalmente scattano "selfie con gli elefanti" ignari che quegli animali stiano vivendo in una condizione di malessere.

Mi rivolgo al sindaco di Palermo, Leoluca Orlando, al presidente della Regione Siciliana, Nello Musumeci affinché gli animali vengano davvero tutelati una volta e per tutte e si legiferi per fermare questa realtà eticamente scorretta ed ormai superata da nuove realtà tecnologiche (come il circo digitale in 3D).

Come diceva Gandhi: "La grandezza di una nazione e il suo progresso morale si possono giudicare dal modo in cui tratta gli animali"».
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