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Fu il set de "Il Padrino" in Sicilia (e non solo): quello che non sapete sul Castello degli Schiavi
È uno straordinario gioiello del barocco siciliano, è stato scelto più volte come set cinematografico e per questo è diventato famoso in tutto il mondo. Ecco dove si trova

Il Castello degli Schiavi in una scena de "Il Padrino - Parte I"
Nella realtà, questa villa che ha conquistato grandi registi, è il Castello degli Schiavi, uno straordinario gioiello del barocco siciliano e si trova in via Marina, a Fiumefreddo di Sicilia, comune in provincia di Catania, lungo le pendici dell’Etna.
A spiegare il suo nome curioso c’è una leggenda che narra che , circa due secoli fa, il medico palermitano Gaetano Palmieri, avrebbe salvato il figlio del Principe di Palagonia da una gravissima malattia. Per gratitudine, il principe gli donò un appezzamento del suo feudo, vicino al fiume Fiumefreddo.
Qui il medico costruì una villa fortificata per abitarla per lunghi periodi dell’anno, anche perché il luogo piaceva molto alla moglie Rosalia. La donna, però, amoreggiava con un certo Nello Corvaja. Un giorno sbarcarono dei pirati turchi che iniziarono a saccheggiare la zona.
Rapirono i due proprietari del castello ma, quando stavano per arrivare alla spiaggia per fuggire, furono raggiunti da alcuni giovani armati, con a capo proprio Corvaja. I pirati furono uccisi e i Palmieri furono liberi. Come ringraziamento a Dio fu eretta una chiesetta accanto al castello dedicata alla Madonna della Sacra Lettera.
Fu costruita la loggia nella quale vennero poste le statue di turchi, che sembrano guardare ansiosi verso il mare, come in attesa di essere liberati dai loro compagni, ed è proprio grazie a queste statue che il Castello è stato soprannominato “degli Schiavi”.
Oggi la villa è di proprietà della famiglia Platania, baroni di Santa Lucia. All’ingresso del castello si trova un maestoso portale con un arco di pietra lavica che raffigura al centro un saraceno dal viso arrabbiato, sormontato da una conchiglia tipica del migliore barocco catanese di quel periodo.
A colpire non appena entrati è soprattutto la loggia (alta 3 metri e larga 4,5 per 3 metri) presente sulla sommità del castello, dalle cui aperture si affacciano proprio le statue dei due mori. Il piano inferiore della villa è collegato con lo scantinato, dove non sembra esserci traccia di palmento, ma era, ed è, un luogo fresco dove mantenere a buona conservazione cibi e vini.
Qui si trova anche una botola, dalla quale parte un passaggio sotterraneo che portava probabilmente alla Torre Rossa di FIumefreddo. Lì, sottoterra – altra curiosità - Franco Battiato nel 1998 decise di girare il video musicale di Schock in My Town.
Il piano superiore è composto da otto stanze, pienissime di oggetti di valore. Ci sono dentro i quadri di antichi signori, lo stemma dei Gravina in toson d'oro di Spagna, la bandiera con lo stemma dei Savoia, libri di pregio, mobili del secolo scorso. C’è anche un ampio cortile al centro del quale è presente un pozzo e la chiesetta anticamente dedita al culto di San Giovanni, edificata nel 1544 da Ferdinando Gravina-Crujllas, così come si legge nella lapide posta all’ingresso.
Oggi Il Castello degli Schiavi è scelto come location esclusiva per eventi e matrimoni.
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