ECCELLENZE
È nera, siciliana (e molto rara): dove puoi trovare il legume dal gusto unico al mondo
È considerata quasi in via di estinzione, a causa delle tecniche di coltivazione e raccolta estremamente laboriose. Vi raccontiamo la storia di questa prelibatezza
La lenticchia nera di Enna (foto di Amanda Arena)
Immersi nei grandi campi dorati della provincia di Enna, i chicchi scuri e luccicanti di questa particolare varietà di legume fanno capolino dal terreno, riflettendo la luce del sole con il loro caratteristico colore nero intenso. Il fatto che l’aspetto di questa lenticchia ricordi quello del caviale ha contribuito alla nascita del suo soprannome. La pianta coltivata a Enna, infatti, è conosciuta anche come Beluga e non genera un legume come tutti gli altri.
Le origini della lenticchia nera siciliana si perdono nella notte dei tempi. Le prime tracce di coltivazione risalgono addirittura al 7.000 a.C. in Asia, da dove si è diffusa rapidamente in tutto il continente e, successivamente, nel Mediterraneo. In Sicilia, in particolare a Enna, Calascibetta, Nicosia e Leonforte, ha trovato un habitat ideale, grazie al clima e al terreno che ne esaltano le qualità.
Questa caratteristica non permette l’utilizzo dei macchinari e richiede un lungo lavoro da parte degli agricoltori, che preferiscono concentrarsi su prodotti maggiormente richiesti dal mercato e più veloci da raccogliere. Nonostante queste difficoltà, la lenticchia nera siciliana continua a conquistare il palato dei siciliani e a contribuire alla loro salute.
La varietà Beluga, infatti, è un alimento incredibilmente nutriente; i piccoli chicchi scuri contengono molte più proteine e fibre rispetto alle altre tipologie.
Povera di grassi e ricca di ferro, vitamina B e antiossidanti, la lenticchia nera siciliana rappresenta un ottimo alleato per il benessere dell’uomo, aiutando a contrastare l’ipertensione, l’arteriosclerosi e altre malattie. In particolare, le antocianine (responsabili del colore scuro dei chicchi) svolgono un’importante azione antiossidante, mentre le vitamine del gruppo B contribuiscono alla regolazione del metabolismo energetico e del funzionamento del sistema nervoso.
La lenticchia nera siciliana è anche un’ottima alleata dei cuochi più pigri e inesperti, grazie alla sua facile cottura e alla sua sorprendente versatilità.
A differenza delle altre varietà, la Beluga non necessita di ammollo e può essere consumata dopo una breve lessatura. Il sapore intenso, simile a quello della nocciola, si sposa benissimo con i piatti a base di pesce, ma la lenticchia nera è perfetta anche per la preparazione di zuppe, polpette e creme.
Per sentire ancora di più il legame con la terra e con la tradizione, questi chicchi scuri possono essere gustati insieme alle verdure, preparando una semplice insalata, ma non solo. Soffriggendo in padella della cipolla e qualche pomodoro, la Beluga può essere cotta brevemente e poi adagiata su delle bruschette, in modo da esaltarne il gusto e la consistenza. Insomma, la lenticchia nera siciliana è molto più di un semplice legume: è un'eredità storica, un concentrato di benessere e un esempio di biodiversità da proteggere.
La sua storia e le sue proprietà ne fanno un vero tesoro dell'agricoltura siciliana, un tesoro che merita di essere conosciuto di più e protetto dall’estinzione.
Chi ama mangiare le lenticchie ha l’imbarazzo della scelta; ci sono quelle gialle, rosse, verdi, marroni e chi più ne ha più ne metta. Ma la varietà nera coltivata in Sicilia ha una marcia in più.
Non si tratta solo del gusto intenso e unico al mondo, ma il fatto che la Beluga sia un vero e proprio simbolo di resistenza e adattamento.
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