FOOD & WINE
A San Vito torna il Cous Cous Fest: il piatto che "unisce i popoli" è in gara per l'Unesco
Il cous cous è riuscito ad abbattere i confini geografici, costruire ponti tra i popoli e avvicinarli tra loro attraverso le pratiche e le conoscenze che hanno in comune
Un piatto di cous cous
Adesso si pensa a riprogrammare quello che è l'evento di punta del territorio ma anche uno dei maggiori eventi italiani del settore. La prossima edizione sarà nel segno del riconoscimento del cous cous quale Patrimonio culturale immateriale dell'Unesco, annunciata lo scorso dicembre.
La candidatura del piatto maghrebino all'organizzazione delle Nazioni Unite è stata avanzata congiuntamente da 4 paesi africani: Algeria, Marocco, Mauritania e Tunisia. Il cous cous, per la prima volta, senza dispute sulla paternità di questo piatto comune alle culture dei paesi del Maghreb, ha fatto ritrovare la condivisione e l’armonia tra queste antiche civiltà dove “donne e uomini, giovani e anziani, si identificano in questo piatto considerato il simbolo del vivere insieme”, afferma il documento di candidatura.
«Questo riconoscimento mi riempie di gioia - afferma Peraino- perché il cous cous è un piatto storicamente legato a San Vito Lo Capo che fa parte, ormai da secoli, della tradizione gastronomica locale. Dal 1997 il Cous Cous Fest lo celebra a livello internazionale, tanto da essere diventato uno dei simboli di San Vito Lo Capo nel mondo. Il riconoscimento Unesco, che sottolinea la valenza culturale e di integrazione del cous cous, filosofia che da sempre anima il Cous Cous Fest, sarà lo spunto per l'edizione 2021, che mi auguro sia anche quella della ripartenza e della rinascita».
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