ITINERARI E LUOGHI
A due passi da Palermo: alla scoperta della grotta che ha reso la Sicilia un luogo "mitico"
Non serve andare troppo lontano da Palermo per esplorare posti sorprendenti. Stavolta vi portiamo in luogo che ha del magico e che si pensava fosse stato abitato dai giganti
Si tratta di un antro di notevoli dimensioni e di enorme interesse storico e paleontologico, ha un’origine carsica e come ci racconta Samuele Buglino, un ragazzo innamorato del suo territorio che non perde occasione per condividerne la storia, esiste da quando la Sicilia era sommersa dalle acque.
All’interno della grotta ci sono sia stalattiti che stalagmiti. Oltre all’ingresso principale (gigante), ci sono altre due “stanze”, una raggiungibile tramite una scaletta e un’altra che può essere raggiunta solo da esperti autorizzati tramite corde e imbracature.
Tanti studiosi si sono interessati a questo luogo. Si sa che è stato abitato dall’uomo fin dalla preistoria e che possiede un ricco giacimento fossile, con resti per esempio di elefante nano e ippopotamo. Nei secoli scorsi grotte come questa fecero parlare di Sicilia come terra mitica, quando si credeva che fossero state un tempo abitate dai giganti e i reperti fossili dell'Elephas mnaidriensis erano scambiate per ossa di umanoidi giganteschi.
Un’altra cosa curiosità? Sempre Samuele ci racconta che un tempo si diceva che questa grotta continuasse fino all’altra parte opposta della Riserva Orientata, in zona Ventimiglia e Baucina.
Come raggiungere la Grotta di Mazzamuto
Arrivare alla grotta è davvero molto semplice. Da Palermo basta prendere l’autostrada A19 e uscire allo svincolo di Altavilla Milicia. A quel punto prendere la strada statale 113 e subito salire a destra, circa un chilometro dopo, seguendo la Strada Portella Daino e proseguire con le indicazioni dei cartelli verso la Riserva Naturale Orientata di Pizzo Cane, Pizzo Trigna e Grotta Mazzamuto.
Da questa strada, si prosegue per 2 chilometri, seguendo sempre le stesse indicazioni e alla fine, sulla sinistra, si devono seguire le indicazioni per il demanio forestale. Da quel momento la strada è sterrata (ma sempre facilmente percorribile), si sale per circa 200 metri e c’è il punto il cui si possono parcheggiare le auto per poi proseguire a piedi.
A questo punto infatti si imbocca un sentiero, che si chiama proprio Sentiero Mazzamuto, che costeggia il costone della montagna, e dopo 200 metri si arriva alla grotta. Già il sentiero è stupendo e panoramico, perché si vede l’intero golfo di Casteldaccia e Capo Zafferano.
Il percorso è semplicissimo e adatto proprio a tutti, anche ai bambini. Non è necessario alcun tipo di attrezzatura anche perché il sentiero fa parte del demanio forestale ed è ben curato.
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