Proiezioni e sottofondo musicale: torna allo Spasimo di Palermo il "Sole Luna Doc Fest"
Una proiezione allo Spasimo di Palermo
La XV edizione del "Sole Luna Doc Film Festival", rassegna internazionale di cinema documentario, supera gli impedimenti del distanziamento sociale e torna, dal 6 al 12 luglio, al Complesso di Santa Maria dello Spasimo di Palermo, in una formula inedita, in presenza e online, tenendo presenti le parole d’ordine “Giovani” e “Archivi”.
I due poli tra cui oscilleranno le proiezioni, parole chiave dell’edizione 2020 pensata dai direttori artistici Chiara Andrich e Andrea Mura, dalla presidente Lucia Gotti Venturato e dalla direttrice scientifica Gabriella D’agostino per uscire dal tempo sospeso dell’emergenza Covid, sono i giovani, i loro sogni e il coraggio nelle lotte per la libertà di opinione e per i diritti umani; e gli ‘archivi’ con le immagini e i ricordi del passato, per riscoprire cosa abbiamo perso per strada e cosa può servirci oggi per ripartire.
Ecco i numeri della XV edizione: sette le serate dedicate al Cinema del reale con 40 proiezioni, 25 film in concorso tra lungometraggi e corti, 16 première e novità importanti come la sezione “Sicilia Doc”, realizzata in collaborazione con il Centro Sperimentale di Cinematografia – Sede Sicilia e la piattaforma europea Tënk, rivolta ai giovani registi diplomati del corso di regia del documentario.
Arricchiscono il festival i concerti in collaborazione con la Fondazione The Brass Group che apriranno tutte le serate del festival alle 20,30 e che vedranno protagonisti i giovani allievi della Scuola Popolare di Musica, per poi lasciare spazio ai film a partire dalle ore 21.
Per la sezione “Sguardi Doc Italia”, invece, verranno proiettati alcuni tra i film documentari italiani dell’anno tra cui “In un futuro Aprile” di Francesco Costabile e Federico Savonitto; “Non è sogno” di Giovanni Cioni (Italia 2019, 94’), “Quando non puoi tornare indietro” di Leonardo Cinieri Lombroso, (Italia 2019, 65’), “Vivere che rischio” di Michele Mellara e Alessandro Rossi (Italia 2019, 83’).
Tra gli eventi speciali - oltre alla proiezione di “Palermo 1953”, che aprirà il festival il 6 luglio - “Voices of the rainforest: a day in the life of Bosavi”, prodotto e diretto nel 2019 da Steven Feld tra i massimi antropologi ed etno-musicologi contemporanei. Un documentario sull’incredibile “concerto” della natura in Papua Nuova Guinea, a sud-ovest del Pacifico. Lì dove uomo e ambiente vivono ancora in assoluta simbiosi.
Due i canali di fruizione che permetteranno di seguire il festival “in presenza” - con la rassegna dal vivo calibrata assicurando il distanziamento sociale previsto dalle misure anti Covid - e online consentendo la visione dei film in concorso anche attraverso il sito (qui l’elenco competo di tutta la programmazione della XV edizione) su tutto il territorio italiano.
La giuria internazionale 2020 è composta da Jacopo Quadri, montatore, Gabrielle Brady, regista australiana vincitrice del primo premio assoluto al Sole Luna Doc Film Festival 2019, Alessia Cervini docente di Teorie del cinema e Teorie e Tecniche del montaggio nell’Università degli Studi di Palermo, Andrea Inzerillo direttore artistico del Sicilia Queer Film Festival e Keja Ho Kramer, artista, regista e fotografa.
Come ogni anno, oltre alla giuria internazionale, a scegliere i film vincitori sarà anche la Giuria degli studenti, provenienti dal liceo scientifico Albert Einstein e dall’istituto magistrale Finocchiaro Aprile di Palermo; insieme alla giuria Nuovi italiani composta da giovani stranieri impegnati in percorsi di studio, inserimento e attivismo sociale.
La giuria internazionale assegnerà il premio al miglior film, offerto dalla Fondazione Sicilia, e il premio al miglior cortometraggio, offerto dal Museo Internazionale delle Marionette Antonio Pasqualino. Oltre all’assegnazione di menzioni speciali.
Il "Sole Luna Doc Film Festival" si svolgerà in totale sicurezza: allo Spasimo saranno allestite due sale di proiezione con posti a sedere distanziati secondo le disposizioni nazionali. Tutto il personale e i volontari saranno dotati di dispositivi di sicurezza, a cominciare dalle mascherine fornite dalla cooperativa “Made in carcere”; l’uso delle mascherine sarà obbligatorio per tutti.
I due poli tra cui oscilleranno le proiezioni, parole chiave dell’edizione 2020 pensata dai direttori artistici Chiara Andrich e Andrea Mura, dalla presidente Lucia Gotti Venturato e dalla direttrice scientifica Gabriella D’agostino per uscire dal tempo sospeso dell’emergenza Covid, sono i giovani, i loro sogni e il coraggio nelle lotte per la libertà di opinione e per i diritti umani; e gli ‘archivi’ con le immagini e i ricordi del passato, per riscoprire cosa abbiamo perso per strada e cosa può servirci oggi per ripartire.
Ecco i numeri della XV edizione: sette le serate dedicate al Cinema del reale con 40 proiezioni, 25 film in concorso tra lungometraggi e corti, 16 première e novità importanti come la sezione “Sicilia Doc”, realizzata in collaborazione con il Centro Sperimentale di Cinematografia – Sede Sicilia e la piattaforma europea Tënk, rivolta ai giovani registi diplomati del corso di regia del documentario.
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“Sicilia Doc” ospiterà i film degli allievi del corso di cinema documentario del Centro Sperimentale di Cinematografia, iniziativa nata in collaborazione con Costanza Quatriglio, direttrice artistica del Centro e con Tënk, che premierà 3 dei 5 documentari con la distribuzione su Tënk.eu.com.Arricchiscono il festival i concerti in collaborazione con la Fondazione The Brass Group che apriranno tutte le serate del festival alle 20,30 e che vedranno protagonisti i giovani allievi della Scuola Popolare di Musica, per poi lasciare spazio ai film a partire dalle ore 21.
Per la sezione “Sguardi Doc Italia”, invece, verranno proiettati alcuni tra i film documentari italiani dell’anno tra cui “In un futuro Aprile” di Francesco Costabile e Federico Savonitto; “Non è sogno” di Giovanni Cioni (Italia 2019, 94’), “Quando non puoi tornare indietro” di Leonardo Cinieri Lombroso, (Italia 2019, 65’), “Vivere che rischio” di Michele Mellara e Alessandro Rossi (Italia 2019, 83’).
Tra gli eventi speciali - oltre alla proiezione di “Palermo 1953”, che aprirà il festival il 6 luglio - “Voices of the rainforest: a day in the life of Bosavi”, prodotto e diretto nel 2019 da Steven Feld tra i massimi antropologi ed etno-musicologi contemporanei. Un documentario sull’incredibile “concerto” della natura in Papua Nuova Guinea, a sud-ovest del Pacifico. Lì dove uomo e ambiente vivono ancora in assoluta simbiosi.
Due i canali di fruizione che permetteranno di seguire il festival “in presenza” - con la rassegna dal vivo calibrata assicurando il distanziamento sociale previsto dalle misure anti Covid - e online consentendo la visione dei film in concorso anche attraverso il sito (qui l’elenco competo di tutta la programmazione della XV edizione) su tutto il territorio italiano.
La giuria internazionale 2020 è composta da Jacopo Quadri, montatore, Gabrielle Brady, regista australiana vincitrice del primo premio assoluto al Sole Luna Doc Film Festival 2019, Alessia Cervini docente di Teorie del cinema e Teorie e Tecniche del montaggio nell’Università degli Studi di Palermo, Andrea Inzerillo direttore artistico del Sicilia Queer Film Festival e Keja Ho Kramer, artista, regista e fotografa.
Come ogni anno, oltre alla giuria internazionale, a scegliere i film vincitori sarà anche la Giuria degli studenti, provenienti dal liceo scientifico Albert Einstein e dall’istituto magistrale Finocchiaro Aprile di Palermo; insieme alla giuria Nuovi italiani composta da giovani stranieri impegnati in percorsi di studio, inserimento e attivismo sociale.
La giuria internazionale assegnerà il premio al miglior film, offerto dalla Fondazione Sicilia, e il premio al miglior cortometraggio, offerto dal Museo Internazionale delle Marionette Antonio Pasqualino. Oltre all’assegnazione di menzioni speciali.
Il "Sole Luna Doc Film Festival" si svolgerà in totale sicurezza: allo Spasimo saranno allestite due sale di proiezione con posti a sedere distanziati secondo le disposizioni nazionali. Tutto il personale e i volontari saranno dotati di dispositivi di sicurezza, a cominciare dalle mascherine fornite dalla cooperativa “Made in carcere”; l’uso delle mascherine sarà obbligatorio per tutti.
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