Antiquari siciliani al Politeama Garibaldi
Sedici antiquari siciliani, soci dell’associazione organizzatrice Asamas (Associazione sindacale antiquari e mercanti d’Arte siciliani), riconosciuta ed affiliata alla Federazione italiana mercanti d’arte, metteranno in mostra oggetti d’arte provenienti dalle loro gallerie antiquarie: mobili, argenti, gioielli, dipinti, arredi, porcellane e maioliche antiche datate in un periodo compreso tra il Seicento e l'Ottocento.
All'interno della mostra saranno esposti, tra gli altri oggetti, cassettoni eseguiti da antichi maestri ebanisti siciliani nel XVII secolo; un lavabo in maiolica da sacrestia del 1792; rari vasi da farmacia in maiolica delle antiche fornaci siciliane attive tra il XVI e XVII secolo; inediti dipinti del XIX secolo dei maestri Antonino Leto, Giuseppe Sciuti, Francesco Lo Jacono, Ettore De Maria Bergler, Francesco Camarda, V. Udine; quadri raffiguranti rare vedute siciliane dell'inizio del XIX secolo di Andrea Sottile. E ancora, diverse sculture della tradizione trapanese come un Cristo in corallo con croce rivestita in tartaruga e Santi in avorio del XVIII secolo.
Altre sculture in bronzo degli artisti siciliani Antonio Ugo, B. Civiletti, Barbera e De lisi del XIX- XX secolo. Infine, preziosi monili con rubini, brillanti, perle, coralli arricchiranno le vetrine dei gioiellieri espositori. "Antiquari siciliani al Politeama Garibaldi" si pone come obiettivo quello di coniugare arte e cultura. Per l'occasione, infatti, al pubblico verrà data la possibilità di accedere a dei locali del teatro anche solitamente inaccessibili, come la sala Gialla ed il loggiato esterno lato via Emerico Amari del primo piano.
Inoltre, l'Asamas ha stampato il catalogo della mostra, le cui prime 20 pagine conterranno la storia del teatro Politeama Garibaldi sia in italiano che inglese, corredate da foto d’archivio e la pagina introduttiva a firma dell’ingegnere Mario Damiani, nipote dell’illustre Giuseppe Damiani Almeyda, che riporta concetti della costruzione teatrale e dell’arte. La Fondazione, ad oggi, non possiede neanche un pieghevole che parla del monumento di piazza Ruggero Settimo e l’associazione Antiquari donerà un congruo numero di copie alla Foss.
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