Dibattiti, incontri e spettacoli: a Palermo il "Festival delle Letterature migranti" in una nuova versione

Torna dal 21 al 25 ottobre a Palermo il Festival delle Letterature migranti, la manifestazione che promuove e diffonde l’incontro tra culture, adottando le migrazioni - narrative, geografiche, fisiche - come criterio interpretativo del contemporaneo.
Realizzare il Festival a porte chiuse e in modalità completamente online. La decisione è stata presa dopo un lungo confronto tra il comitato organizzatore del Festival delle Letterature Migranti e i partner promotori.
«L’aggravarsi della situazione impone di rinunciare a quei pochi incontri in presenza che avevamo previsto di inserire all’interno di un programma totalmente online – spiega il direttore artistico, Davide Camarrone - Fin dalla scorsa primavera avevamo iniziato a ragionare sul distanziamento e sul prevalere del digitale in tempi di pandemia».
«Avevamo addirittura scelto di tematizzare questa condizione e la fortissima accelerazione temporanea che ne è derivata. Ieri sera, leggendo il Dpcm e l’ordinanza regionale che ne è seguita, d’intesa con le istituzioni partner, abbiamo scelto di condividere la prudenza che è oramai necessaria. Palazzo Branciforte resta il cuore pulsante della manifestazione e qui si svolgeranno e saranno ripresi gli incontri non ancora registrati per essere trasmessi online».
«Analoghe misure di prudenza riguarderanno gli altri appuntamenti in altri luoghi della città - aggiunge Camarrone -. Questa nuova sfida riguarda noi come altre manifestazioni culturali. Quel che accade non è un accidente della storia e cambia rapidamente i nostri orizzonti. Adottare le migrazioni come criterio interpretativo del contemporaneo, comporta anche l’esplorazione dei nuovi strumenti di comunicazione a distanza. Il Festival può essere un’oasi nel deserto della Rete».
Una scelta di responsabilità era già all’ordine del giorno ad aprile quando si era ripreso a lavorare a questa edizione del Festival, nella speranza di poter svolgere in presenza alcuni incontri.
Dunque si parte. La mattina di mercoledì 21 ottobre si tengono gli incontri nelle scuole e nel pomeriggio a Villa Trabia (anche se a porte chiuse) con evento visibile sul sito della manifestazione.
Palazzo Branciforte rimane la cornice degli incontri in presenza ma senza pubblico. Allo stesso modo, Villa Trabia, come previsto nel programma, ospita la performance d’arte e il racconto degli artisti Francesco De Grandi e Michele Guido.
Restano confermati gli incontri all’interno delle scuole che rientrano nella didattica mentre per i centri aggregativi – Tau e Laboratorio Zen - sarà organizzato un unico incontro “ibrido”. Le conversazioni con gli autori avverranno fisicamente a Palazzo Branciforte ma a porte chiuse e “rimbalzate” all’interno dei centri.
Il programma completo degli appuntamenti è disponibile sul sito web della manifestazione.
Realizzare il Festival a porte chiuse e in modalità completamente online. La decisione è stata presa dopo un lungo confronto tra il comitato organizzatore del Festival delle Letterature Migranti e i partner promotori.
«L’aggravarsi della situazione impone di rinunciare a quei pochi incontri in presenza che avevamo previsto di inserire all’interno di un programma totalmente online – spiega il direttore artistico, Davide Camarrone - Fin dalla scorsa primavera avevamo iniziato a ragionare sul distanziamento e sul prevalere del digitale in tempi di pandemia».
«Avevamo addirittura scelto di tematizzare questa condizione e la fortissima accelerazione temporanea che ne è derivata. Ieri sera, leggendo il Dpcm e l’ordinanza regionale che ne è seguita, d’intesa con le istituzioni partner, abbiamo scelto di condividere la prudenza che è oramai necessaria. Palazzo Branciforte resta il cuore pulsante della manifestazione e qui si svolgeranno e saranno ripresi gli incontri non ancora registrati per essere trasmessi online».
«Analoghe misure di prudenza riguarderanno gli altri appuntamenti in altri luoghi della città - aggiunge Camarrone -. Questa nuova sfida riguarda noi come altre manifestazioni culturali. Quel che accade non è un accidente della storia e cambia rapidamente i nostri orizzonti. Adottare le migrazioni come criterio interpretativo del contemporaneo, comporta anche l’esplorazione dei nuovi strumenti di comunicazione a distanza. Il Festival può essere un’oasi nel deserto della Rete».
Una scelta di responsabilità era già all’ordine del giorno ad aprile quando si era ripreso a lavorare a questa edizione del Festival, nella speranza di poter svolgere in presenza alcuni incontri.
Dunque si parte. La mattina di mercoledì 21 ottobre si tengono gli incontri nelle scuole e nel pomeriggio a Villa Trabia (anche se a porte chiuse) con evento visibile sul sito della manifestazione.
Palazzo Branciforte rimane la cornice degli incontri in presenza ma senza pubblico. Allo stesso modo, Villa Trabia, come previsto nel programma, ospita la performance d’arte e il racconto degli artisti Francesco De Grandi e Michele Guido.
Restano confermati gli incontri all’interno delle scuole che rientrano nella didattica mentre per i centri aggregativi – Tau e Laboratorio Zen - sarà organizzato un unico incontro “ibrido”. Le conversazioni con gli autori avverranno fisicamente a Palazzo Branciforte ma a porte chiuse e “rimbalzate” all’interno dei centri.
Il programma completo degli appuntamenti è disponibile sul sito web della manifestazione.
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