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Una donna geniale: l'altro volto di Stefania Auci raccontato dalla sua amica del cuore

Parla con i giornalisti e un minuto dopo ordina la carne per la cena, ama lo sport e si confronta sempre: il volto da scoprire della scrittrice più famosa d'Italia

  • 12 giugno 2020

La scrittrice Stefania Auci

I leoni di Sicilia, il romanzo di Stefania Auci ispirato alle vicende della famiglia Florio, è stato il best seller del 2019 con oltre 400.000 copie vendute e 23 edizioni, ai vertici delle classifiche di vendita per mesi, una serie tv in fase di realizzazione, traduzioni in più di 20 paesi fra cui gli Usa.

Stefania e io siamo amiche da diversi anni, di questo romanzo ho seguito passo passo la nascita e tutta l’escalation, con trepidazione, ho avuto la fortuna di leggerlo in anteprima, di passare ore in chat al mattino a discutere di alcuni passaggi con Stefania. Ho sempre creduto che il libro sarebbe stato un successo, me lo sentivo. Quando finalmente è stato pubblicato, ero emozionata e commossa perché avevo toccato con mano la genesi e la fatica della stesura e la trepidazione dell’attesa quando è stato inviato alle case editrici.

A oggi faccio ancora fatica a pensare che la mia amica, quella con cui esco a fare shopping, quella con cui mi sento cinquanta volte al giorno, sia una delle scrittrici più famose del momento.
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Vederla in tv, sui giornali, sulle riviste mi provoca sempre un certo smarrimento, è come se ci fossero due Stefania, quella con cui faccio lunghe camminate alla Favorita, quella con cui rido e piango e quella che viene riconosciuta e fermata per strada o nei ristoranti se usciamo a cena qualche volta in compagnia.

Una cosa è certa però, lei non è cambiata, il successo non l’ha intaccata minimamente. È rimasta una donna umile e con i piedi per terra, non ha rinunciato ai suoi interessi e alla sua vita, difende gelosamente la sua privacy e la sua famiglia e fa i salti mortali per riuscire a conciliare tutto, il lavoro a scuola a tempo pieno, la casa e i suoi figli e gli impegni legati al libro.

Per mesi, dopo l’uscita del romanzo, lo scorso maggio, ha viaggiato ed è stata presente ovunque per la promozione, ma nel frattempo scriveva già il secondo volume che uscirà a mesi e non si è concessa mai un momento di riposo.

Come riesce a fare tutto? Semplice, punta la sveglia ogni mattina alle quattro e mezza e lavora, si dedica alla scrittura con costanza e documentandosi in modo maniacale per cercare di avvicinarsi il più possibile alla verità storica dei suoi personaggi.

Non dobbiamo scordare però che quelli di Stefania non sono dei saggi ma dei romanzi, dei bellissimi romanzi che ci prendono per mano e ci portano in un mondo che è quello della famiglia Florio, una delle realtà imprenditoriali più prestigiose della storia non solo siciliana ma nazionale e europea, ci aprono le porte a un sogno, fatto di ville di lusso, di gioielli dal valore inestimabile, abiti lussuosi, vita sociale di respiro europeo. Un sogno che ha reso Palermo una città di grande respiro economico e culturale.

Con grande passione e rispetto, Stefania Auci immagina le vite dei suoi personaggi e ce le racconta attraverso una scrittura pulita e coinvolgente. Seduta al pc scrive e riscrive alcune scene, chiede consigli, si confronta, vuole sempre dare il massimo e essere certa di aver fatto un buon lavoro, letterario ma anche biografico.

È una donna tosta Stefania, che non si tira mai indietro, generosa come poche e sensibile, fin troppo sensibile, anche se maschera sempre le sue fragilità dietro un carattere apparentemente sicuro e estroverso. Di Stefania colpisce la sua energia, lo sguardo saettante e profondo, sempre pronto a cogliere ogni dettaglio.

La mia amica è una che non si arrende, che fa sport, che ama stare all’aria aperta, che non sa stare ferma, che fa dieci cose contemporaneamente, che mentre guida sicura per le strade di Palermo, parla in vivavoce con i giornalisti, poi riattacca e ordina la carne per la cena e nel frattempo passa a prendere sua figlia, ma lungo la strada fa tappa in lavanderia e in tutto questo riesce a raccontarti del lavoro a scuola e che tre ore prima ha impastato il pane.

Corre, corre sempre, per tutto e per tutti e sa farmi ridere come pochi. Sa anche farmi arrabbiare come pochi perché è testarda come un mulo e non chiede mai aiuto e a volte è sfinita, ma non si ferma mai.

Andare per negozi con lei è uno spasso, sembriamo due quindicenni a volte, ma sono dei rari momenti di leggerezza che ci concediamo e che servono a entrambe a scaricare e a distrarci un poco.
A volte andiamo in giro per il centro alla scoperta di qualche monumento o palazzo, Le vie dei Tesori sono per noi un appuntamento fisso, facciamo i chilometri, su e giù lungo il Cassaro e nelle viuzze laterali, sempre parlando, sempre saltando di palo in frasca.

Di libri tendenzialmente parliamo poco, di editoria pure, preferiamo staccare la spina e fare lunghe chiacchierate, perché quando si vive un successo travolgente come quello di Stefania, si ha bisogno di normalità, di leggerezza. Ci vuole un carattere molto forte per reggere tutto quello che ha comportato la fama seguita ai Leoni di Sicilia e chi conosce bene Stefania lo sa. Sa quanti sacrifici ci siano dietro quelle vendite straordinarie, sa quanto le costi dover cercare di proteggere i suoi affetti più cari, sa quanto dolore le arrechino le critiche feroci e gratuite ma con grande intelligenza Stefania sa anche che fa tutto parte del gioco.

“Più splendi e più cercano di spegnerti”, è una delle frasi più ricorrenti quando vedo che la attaccano, così come la esorto sempre a proseguire a testa alta, perché abbiamo bisogno di esempi come lei, di donne che ce l’hanno fatta e che hanno saputo lavorare a testa bassa, con dedizione e senza mai lamentarsi.

È bella Stefania, e glielo dico spesso perché si può essere geniali senza rinunciare alla propria femminilità, perché essere donne significa dover sgomitare il doppio e subire molti più giudizi ma a Stefania dobbiamo tutti un ringraziamento perché ci ha regalato una storia meravigliosa e ha ricordato a tutta la nazione che la Sicilia è una terra di eccellenze.
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