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Metti un siciliano, un'apecar e una cucina: la friggitoria ambulante di Girolamo a Londra

Classe '86, cuoco da una vita e avventuriero da sempre, Girolamo fin da piccolo ha avuto la passione per la cucina. Così, dopo aver girato l'Italia è volato fino in Inghilterra

  • 27 dicembre 2020

Girolamo Piccione

Perché nasca una friggitoria non ci vuole molto: bastano un siciliano, un’ape e un’idea. Non ci credete? Allora volate in Inghilterra e chiedetelo a Girolamo Federico Piccione, magari dopo avere assaggiato il «cannolo più buono di tutta Londra».

Classe ’86, cuoco da una vita e avventuriero da sempre, Girolamo fin da piccolo ha avuto la passione per la cucina. Aiutando la mamma e la nonna a fare le busiate fresche, la pizza al forno e la torta di mele, ha capito subito che quella sarebbe stata la sua strada. La cucina, però, è «anche chimica e fisica» e certe cose si devono studiare e imparare sul campo.

E così, dopo il diploma all’Istituto Professionale Alberghiero di Trapani, ha girato la Sicilia e l’Italia per mettersi alla prova e per fare quella «gavetta dura e spesso sottopagata» che, però, gli è servita ad arrivare dov’è ora.

In quale posto per la precisione? Su un’ape Piaggio, con un desiderio realizzato e tanta sicilianità da offrire a chi, nostalgico o amante della buona cucina sicula, fa una capatina nel quartiere Elephant and Castle della capitale del Regno Unito. Bisogna fare un passo indietro, però, per scoprire come sia arrivato a conquistare gli inglesi con lo street food made in Sicily.
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Tutto ha inizio nel 2015 quando decide, con un amico, di voler andare all’Expo di Milano per vendere arancine e cannoli: «Mi piace fare esperienze sempre nuove, l’adrenalina mi fa sentire vivo» - racconta. Il tempo quindi di organizzarsi e da Porto Empedocle, dove si è fatto costruire l’ape consona alla missione, parte alla volta del capoluogo lombardo.

Dopo avere cucinato e venduto in alcune delle più importanti strade e zone di Milano, Girolamo finalmente entra a far parte, diventandone pilastro portante, del Mercato Metropolitano: non un semplice luogo dove trovare sapori italiani e locali, ma una vera e propria comunità che fa del riciclo e della sostenibilità la sua filosofia, attraverso la vendita di prodotti culinari tipici e realizzati in loco da piccoli produttori.

Da Milano a Torino, da Torino a Londra, il Mercato nel corso del tempo si è spostato ma non ha mutato la sua essenza.

E non lo ha fatto neanche il petrosileno, che continua ancora oggi a farsi spedire le bucce di cannolo da Palermo, il pistacchio da Bronte e la ricotta di pecora da Trapani: «Da siciliano sono felice e orgoglioso di far lavorare altri siciliani come me indirettamente, acquistando le materie prime da loro».

Imparare a cucinare lo street food come si deve non è un gioco da ragazzi, ma Girolamo è un giovane determinato e appassionato - lo si capisce subito quando spiega la devozione che bisogna avere per preparare le arancine “accarne” - e così nel corso del tempo ha affinato la sua tecnica fino a diventare uno dei cuochi più apprezzati e stimati del Mercato Metropolitano (anche il sindaco di Petrosino, che lo è andato a trovare, conferma!).

Non solo siciliani che abitano a Londra ma turisti da tutto il mondo assaggiano le sue prelibatezze e concordano sul fatto che non ci sia nulla di più buono in città. Probabilmente perché quando cucina lo fa con l’emozione che i suoi ricordi d’infanzia gli suscitano: «Quando preparo alcuni piatti della tradizione rivedo me bambino» - confida.

E cosa c’è di più bello se non rivedersi con la mamma e la nonna in cucina? Quest’anno Girolamo avrebbe voluto espandersi e creare un punto di riferimento siciliano nella capitale inglese dove vendere prodotti ricercati e artigianali, ma i suoi piani sono saltati. Siamo certi, però, che con la sua determinazione l’anno prossimo gli inglesi ne assaggeranno delle belle.
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