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Peter Pan, in volo verso l’Isola che non c’è

  • 12 aprile 2004

Peter Pan
Usa 2003
Di P. J. Hogan
Con  Jeremy Sumpter, Jason Isaacs, Rachel Hurd-Wood, Olivia Williams

Bastano dei pensieri felici ed un po' di polvere di fata per volare. E così, la finestra della stanza dei bambini di casa Darling si spalanca e per Wendy, John e Michael inizia la grande avventura. Insieme a Peter Pan, naturalmente, a Campanellino e a tutti i personaggi della favola di J. M. Barrie, questa volta portati sullo schermo in carne ed ossa ed in una versione abbastanza fedele alla storia originale con i suoi aspetti leggeri, con il sorriso sulle labbra, ma anche con tutte quelle sfumature oscure e introspettive presenti nei libri di Barrie. Il problema è se crescere oppure no. Wendy ha tredici anni, si trova ad un bivio. Vogliono farle cambiare stanza: è grande, non può più restare nella camera dei bambini. Ed il terrore si disegna sul suo volto. Una Wendy sognatrice sta per essere strappata al suo mondo di favole.

Proprio in questo momento così difficile si realizza l’incontro con l’eterno bambino che le mostra la strada che, attraverso il cielo di Londra, porta all’isola che non c’è, ai bimbi sperduti, ai pirati. La strada che può farla restare per sempre nel suo mondo di sogni. Peter ha fatto questa scelta. Un giorno aveva sentito parlare i suoi genitori del suo futuro, un futuro di impegni, responsabilità e serietà. Un futuro per nulla attraente. E fu allora che Peter decise di scappare e di restare per sempre bambino. In mezzo ai dispetti che nascono dalla gelosia di Campanellino, i tre bambini partono verso l’isola che non c’è, in un volo liberatorio incontro ad avventure che li porterano pian piano a dimenticare i loro genitori e la loro vita di un tempo, tra magnifiche scenografie ed effetti che fanno scivolare spesso le immagini da reali ad animate, mantenendo il tutto in quel limbo tra realtà e fantasia nel quale la storia di Peter Pan è giusto che si muova.

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Ma c’è l’amore. Ed è un qualcosa che in fondo a Wendy non dispiace per nulla, del dover crescere. Un amore che nasce subito tre i due protagonisti e che la ragazzina accarezza ma che Peter vive solo come un gioco. Non per infantilismo o incapacità d’amare ma per sua precisa scelta. E’ proprio l’amore che porta i tre piccoli Darlig ed anche i bimbi sperduti a ritornare alla realtà, in un viaggio di ritorno altrettanto spettacolare, lasciando un Peter che sceglie la solitudine pur di non dover affrontare scuola e poi ufficio. Ma anche Peter ha imparato qualcosa ed accetta di mettere da parte il suo egoismo ed egocentrismo per il bene di coloro che ama. E’ una favola bella questa di Peter Pan, che parla di cose che attraversano la vita di tutti noi, piccoli ed adulti. Perché forse è possibile crescere anche continuando a sognare.

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