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Le mille vite di Lilia, filologa e stylist: dall'Asia alla Sicilia per lavoro (e per amore)

È nata a Biskek in Kirghistan e dopo aver girato per mezzo mondo, dalla Russia all'Europa, un incontro le ha cambiato la vita per sempre. Oggi vive a Palermo

Valentina Frinchi
Freelance in comunicazione e spettacolo
  • 22 febbraio 2024

Lilia Junusova

«Per l'Asia l'Italia è una grande opportunità. Lì vive gente rilassata, si beve, si canta, e c'è allegria. C'è il mare e il sole. C'è bellezza, una buona cucina, e una moda fashion style» parole di Lilia Junusova, una donna che possiede uno sguardo sereno, profondo, con un grande carisma.

È nata nell'Asia centrale, ed esattamente a Biskek in Kirghistan. Possiede soprattutto una grande curiosità d'animo che la porterà a fare nuove scoperte in una vita di passioni variegate.

«Ero una bambina cagionevole di salute, per questo mia madre mi iscriveva nelle scuole dove c'erano discipline sportive come il basket, pallavolo, corsa, ecc... . Questa preparazione atletica mi è servita soprattutto per superare molti ostacoli della vita, ed essere sicura, grazie all disciplina appresa». Lilia inizia così a raccontarsi.

Una curiosità che è sempre stata pronta a "farsi sentire": «Tutto quello che mi stava attorno, mi stava stretto, avevo desiderio di evadere» afferma, e per questo motivo consegue la prima laurea in Russia in "filologia" tra Mosca e San Pietroburgo. «Il desiderio di studiare in un altro paese era grande, mi iscriverò infatti all'insaputa della mia famiglia».
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Rientrata in Kirghistan conseguirà la seconda laurea in "fisioterapia e cosmetologia". «Ho capito che non sono una persona di "sistema". Io devo andare fuori dal "sistema"». Questa è la prova che Lilia stava continuando a sperimentare qualcos'altro attraverso nuovi studi.

Facendo suoi i "principi" delle due lauree conseguite Lilia con la propensione di conoscere l'altro in generale, deciderà di approfondire i concetti di "serenità" e "benessere" psicofisico. Ma non solo. «Mi piaceva vestire la donna, trasformarla, curarla, renderla bella. Mi piacevano i massaggi» afferma Lilia.

Dai massaggi all'abbigliamento. Lilia voleva puntare al cambiamento di una donna dallo spirito alle confezioni da indossare. E così creerà presto una fabbrica da cucire per realizzare abiti di alta qualità. Diventerà imprenditrice possedendo creazioni di strategie da affidare ai professionisti del capo di abbigliamento. «Era un tipo di abbigliamento luxury, nella fine degli anni '90, per vestire le "Business Ladies"».

Oggi sostiene che ci sia un po' di "caos" nell'ambito della moda italiana perchè sta venendo meno lo stile del nostro paese con una mescolanza di tendenza di altri paesi e con una dominazione americana del "freestyle".

Arriva un momento che Lilia Junusova vuole prendersi una pausa, partire per una vacanza, rilassarsi per conoscere ancora una volta cose nuove. Lilia ha un altro sogno: visitare l'Europa! «Mi attraevano altre prospettive, pensavo all'Olanda e ai suoi tulipani. Pensavo: come sarebbe bello capire come gli olandesi fanno businness con quei fiori!» racconta Lilia.

Partirà e in quel viaggio conoscerà un pilota calabrese che guardandola le apostroferà così: «Se sei in vacanza, vai in Italia, il paese delle tante bellezze, e soprattutto non ti perdere la Calabria!».

Fu così che invece dell'Olanda il viaggio di Lilia sarà direzione Calabria. «Come ha voluto il destino, nei primi anni del nuovo millennio, mi ritrovero' in Calabria a svolgere la professione di fisioterapista anche se non parlavo l'italiano per niente bene».

Qui, dopo qualche anno, incontrerà un promoter di assicurazioni che le dirà: «Se acquisti un corso di assicurazioni imparerai l'italiano bene». Lilia accetta e incontra un siciliano, un messinese, capoarea del sud Italia, che le spiegherà quel format e che poco tempo dopo, per un'altra pagina del destino, diventerà suo marito.

Insieme si trasferiranno a Palermo per motivi di lavoro. Ecco il pensiero di Lilia quando le ho chiesto cosa ne pensa del capoluogo siciliano e dei suoi abitanti: «Palermo è una città con una cultura molto profonda e i palermitani, per noi asiatici, sono uomini e donne rilassate. Gli asiatici vivono per lavorare, i siciliani lavorano ma dedicano molto tempo allo svago.
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