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La (seconda) vita di Bruno nei cieli di Sicilia: l'uomo che racconta l'Isola con le "sue" ali

Bruno ha trasformato la passione per il suo sport in un lavoro e oggi è uno dei maggiori esperti in Sicilia (e in Italia) del "volo libero". Vi raccontiamo la sua storia

Erika Diliberto
Giornalista
  • 10 marzo 2024

Bruno Catania

Quel che da sempre ha contraddistinto l'uomo dalle altre creature, è il desiderio innato di quest'ultimo di varcare quei limiti che la natura stessa gli ha imposto. Ancor prima di venire al mondo, dentro al caldo e sicuro grembo materno, abbiamo cominciato da subito a familiarizzare con l'elemento acqua.

Ancor prima di incominciare a muovere i primi passi incerti, veniamo alla luce conoscendo già i primi rudimenti del nuoto e potremmo dire ed affermare con cognizione di causa, di esser dei provetti nuotatori sin dal primo vagito. Dopo i primi mesi, a seconda poi delle potenzialità del bambino, si cominciano timidamente ad abbozzare i primi movimenti e successivamente quelli che sono i primi esitanti passi nel mondo.

Ma quella spinta, quella marcia in più, quella voglia di esser più di quel che siamo è forte ed ancestrale e per certuni è inevitabile quanto una scelta.

La voglia di volare, di staccare i piedi dal suolo, di abbracciare l'aria e di lasciarsi andare alle correnti, è sempre stato il sogno dell'uomo, qualunque sia stato il suo tempo e anche se non esattamente tutti, abbiamo avuto il coraggio di varcare quei limiti che la società in genere ci ha imposto sin dalla nostra nascita: alcuni di noi ce l'hanno fatta.
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E uno di questi uomini che nella sua vita ha avuto la tenacia e il coraggio di realizzare le sue ambizioni e quelli che erano i suoi più reconditi desideri adolescenziali, è l'intrepido Bruno Catania. Bruno, potremmo ben dire, è nato con le ali e ha cominciato da subito a spiegarle, anche se non sempre la sua famiglia ne ha compreso le ambizioni fino in fondo.

Classe 1961, originario di Mussomeli, nel cuore della Sicilia, nato da una apprezzata e stimata famiglia borghese del luogo, il piccolo Bruno ha cominciato ad appassionarsi al volo, seguendo con vivo interesse quelle che erano le prime missioni Apollo nello spazio, tenute a battesimo sotto la presidenza di John F. Kennedy.

Nonostante l'evidente interesse per il volo, mostrato sin da subito, Bruno ancor prima di affermare quelli che sarebbero divenuti in seguito i suoi reali progetti di vita futura, dovette scontrarsi, come spesso accade in tutte le famiglie italiane, con il volere dei suoi genitori.

Il padre, lo storico e stimato cancelliere Nicola Catania, avrebbe forse voluto per il proprio unico figlio maschio, una crescita professionale differente e l'amorevole madre Iole, figlia dell'eroe carabiniere Antonio Diliberto, deceduto nel lontano 1932 in un conflitto a fuoco per assicurare un latitante alla giustizia, già provata dalle pene della vita, avrà temuto per quella del proprio figliolo, immaginandoselo a librarsi libero, nei cieli, in volo.

Bruno, per amore dei suoi cari, dovette abbandonare così i suoi sogni di ragazzo e proiettarsi in un percorso di studi e di vita molto diverso da quel che era la sua ambizione originaria.

Dopo essersi brillantemente laureato alla facoltà di giurisprudenza, negli anni, quelli che erano gli stimoli, i sogni adolescenziali malinconicamente riposti in un cassetto per non ferire la sua famiglia, cominciarono a riemergere e questa volta non più timidamente ma prepotentemente nella vita dello sportivo mussomelese.

Ed è così che ha inizio per quest'ultimo una seconda vita, questa volta lastricata di soddisfazioni, di mete ed obiettivi raggiunti con determinazione ed impegno. Volare per Bruno rappresenta più di una mera passione fine a stessa: è la realizzazione di un sogno che lo porterà non solo a seguire appieno il suo sport ma a trasformarlo in un lavoro.

Negli anni, il pilota del Vallone ha raggiunto i traguardi che si era prefissato, ottenendo nello specifico ben sei brevetti di volo, rilasciati dall'Aereo Club d'Italia. Con alle spalle un'esperienza trentennale di tutto rispetto, Bruno è oggi uno dei maggiori esperti in Sicilia ed in Italia del cosiddetto "volo libero", ossia un volo effettuato senza l'ausilio di un motore.

In questa terminologia è compreso il volo effettuato con l’aliante, il deltaplano ed il parapendio.

Essere un esperto del volo vuole dire necessariamente essere anche ferrato di conoscenze di altro tipo, ma correlate sempre allo sport, quali la disciplina della fisica, della meteorologia, dell'aereodinamica ed infine anche sulla morfologia del territorio.

La prima grande passione per Bruno è stato il deltaplano e a detta di quest'ultimo, il volo più vicino e similare a quello di un uccello.

«Amo decollare sia col deltaplano che con il parapendio - racconta -, ma se dovessi fare una differenza tra le due cose, devo dire che il deltaplano è quanto di più vicino si possa avere col volo naturale di un uccello.

Il deltaplano è costituito da un’armatura o struttura metallica solitamente triangolare su cui è tesa una grande ala di materiale sintetico, assicurata tramite un’imbragatura al pilota. La posizione prona, assunta durante il volo, ricorda quella di un qualunque volatile e volare come loro, vuole dire parlare la stessa lingua»".

Lo sportivo, negli anni a seguire, ha inoltre abbracciato la disciplina del parapendio, come alternativa al deltaplano per librarsi in volo

«Col parapendio, nonostante la posizione che viene assunta durante tutto l'arco del volo, ovvero quella di seduto, ho avuto modo di provare nuove emozioni e vivere tante altre esperienze - aggiunge -. Senza nulla togliere al deltaplano, col parapendio ho potuto apprezzarne la facilità negli spostamenti da un sito di decollo ad un altro. Il parapendio è in sostanza una sorta di paracadute orientabile.

La sua particolare forma ed il tessuto utilizzato, lo rendono un mezzo di volo leggero, facilmente guidabile, adatto ad escursioni in aria di medio-lunga durata. Ripiegato e riposto nel suo contenitore che non è altro che un comodo zaino a spalla, ne fanno poi un compagno ideale negli spostamenti, senza necessariamente doversi portare dietro un armamentario più complesso».

Da passione ed amore per il volo libero e per lo sport in generale ad "Ali Sicane" il passo è stato breve.

Oggi Bruno è il presidente dell'associazione "Ali Sicane" che ha come scopo la divulgazione e la pratica del volo da diporto o sportivo attraverso la gestione di attività, siano queste agonistiche che ricreative, idonee a promuovere l'incremento di tale disciplina in sinergia con le realtà territoriali dell'isola.

Territorio quest’ultimo, compreso tra i Monti Sicani, le alture dell'alta valle del Platani, i comuni del Vallone e la fascia costiera centro meridionale della Sicilia. Lo sportivo mussomelese ha al suo attivo, migliaia e più decolli in tutta l'isola e non è azzardato definirlo come l'uomo che "racconta" la Sicilia con le sue ali.

Non a tutti è data la possibilità di avere una visione "celeste" del creato e a Bruno Catania questa opportunità è arrivata con il perseguimento tenace dei suoi obiettivi.

Le sfide per Bruno Catania non si sono fermate solo al volo.

È stato ed è protagonista di giornate divulgative della disciplina con gli allievi delle scuole.

In questi appuntamenti, il pilota ha mostrato alla platea di giovani studenti a dir poco entusiasti, i mezzi adoperati per il volo libero ed ha ricordato la figura dell'amico e noto deltaplanista, Angelo D'Arrigo, detentore di diversi primati mondiali di volo sportivo, deceduto nel 2006 durante il corso di una dimostrazione a Comiso.

Bruno Catania è un vanto per la nostra Sicilia, uno dei pochi piloti e tra i più esperti in Italia.

A lui si deve la salvaguardia dall'estinzione di alcune discipline di volo libero, quale quella legata al deltaplano ed è grazie al suo impegno, al suo amore ed alla sua dedizione che occupa un ruolo importante sia nella crescita dell'attività che nella sua fruizione e diffusione del parapendio in Sicilia.

Bruno ci insegna quanto fondamentale sia la realizzazione dei nostri sogni, nonché dei nostri progetti nel percorso di vita che abbiamo davanti.

Avere il coraggio di aprire quel cassetto e tirar fuori quel desiderio segretamente coltivato nel nostro cuore, ci dà l'opportunità di ritrovare noi stessi, la nostra autenticità, la nostra singolarità e di lasciar morire le convinzioni su quello che avremmo dovuto essere per far felice qualcun altro.
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